A Cuneo, stamattina 7 aprile, in piazza Galimberti si è svolta la manifestazione degli ambulanti. I mercati sono chiusi da settimane e per ora, finché il Piemonte resterà in zona rossa, non si vedono spiragli di riapertura.
Tanta la rabbia in piazza. I mercati si svolgono all'aperto, dove le possibilità di contagio sono scarsissime. Sono state adottate tutte le misure di prevenzione possibili, con ingressi contingentati e separati, mascherine e igienizzanti per tutti.
E poi c'è la beffa. I banchi che vendono alimentari e prodotti florovivaistici sono aperti, tutti gli altri no. Nemmeno quelli che vendono intimo o articoli per l'infanzia, mentre la stesse merce è vendibile nei negozi, quindi in aree chiuse.
Non è una guerra tra categorie. E' una richiesta, unanime, di poter tornare a lavorare. Le perdite sono ingenti, le difficoltà stanno diventando insormontabili e la rabbia sociale cresce, come hanno dimostrato le immagini arrivate da Roma, nella giornata di ieri.
Condanna senza se e senza ma da parte di Confcommercio per quanto accaduto. Ma anche fermezza nel chiedere una ripresa in sicurezza delle attività. In piazza il presidente nazionale della Fiva Confcommercio Giacomo Errico. E il presidente della Regione Alberto Cirio, che nei prossimi giorni incontrerà il premier Mario Draghi. La sua proposta, al di là dei ristori, è quella di concedere un anno "bianco", in cui vengano cancellate le tasse. "E' più facile non pagare che aspettare i sostegni", ha detto.
L'INTERVENTO DI ALBERTO CIRIO
IL RACCONTO DELLA PROTESTA