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Attualità | 08 marzo 2021, 11:27

Italia Nostra: "L’area delle Medie Piumati rimanga bene comune dei braidesi"

Contraria al progetto per la realizzazione della nuova sede del Guala, l’associazione ambientalista chiede che la pertinenza del complesso di Santa Chiara resti alla città e non venga alienata

Nella veduta del centro storico braidese il complesso di Santa Chiara

Nella veduta del centro storico braidese il complesso di Santa Chiara

Riceviamo e pubblichiamo.

L’associazione Italia Nostra ha sempre avversato il progetto di spostare la Scuola Media “Piumati” dal luogo ove attualmente si trova. Secondo l’associazione, ma anche secondo il parere di tecnici e professionisti da essa interpellati, si sarebbe potuto ristrutturare l'attuale manufatto risalente al 1960, come è stato fatto per analoghi edifici a Savigliano, Fossano, Mondovì.

La scuola sarebbe rimasta nel luogo dove è stata per tanti decenni e dove vi è sempre stata una scuola.

Non ci soffermiamo ora sul problema del consumo di suolo che la costruzione di una scuola nuova che dovrà ospitare l'attuale Istituto “Guala” comporterà, né sulle spese per l’acquisto del terreno da parte del Comune (250.000 euro!) che questa scelta implicherà, nonché sulle spese sì a carico della Provincia, che farà costruire il nuovo edificio, ma sempre comunque finanze “pubbliche” che pagheremo tutti noi.

Non abbiamo potuto accedere al Piano Economico che ha deciso per questa soluzione ma ci piacerebbe conoscerlo anche considerando il fatto che la popolazione scolastica è in diminuzione, non certo in incremento.

Quello che all’associazione preme comunque è l'area su cui insiste la scuola. Area che, se non ospiterà più la scuola, dovrà comunque rimanere adibita a “servizi” perché è un bene comune. L'edificio condiziona la qualità di tutta l'area, che è un “complesso monumentale” secondo il Codice dei Beni Culturali (L 42/2004).

Il Comune dovrebbe essere fiero del complesso di Santa Chiara, area di grande rilievo culturale, che per questo e con queste caratteristiche avrebbe dovuto essere a suo tempo segnalata nel Piano Regolatore, non solo come Chiesa ma come “complesso”.

A questo proposito ricordiamo che l'area verde dell’ex Giardino delle Monache venne sottoposta a vincolo nel 2011 grazie all'intervento di Italia Nostra, che sottopose il caso alla Soprintendenza in un momento in cui sembrava il giardino potesse diventare oggetto di speculazione edilizia.

Nell'art. 10 del Codice dei Beni Culturali dove si parla di istituti e luoghi della cultura come musei, biblioteche... al punto f) si dà la definizione di “complesso monumentale” che rientra nell'elenco: “un insieme formato da una pluralità di fabbricati, anche di epoche diverse che, col tempo hanno acquisito come insieme un’autonoma rilevanza artistica, storica o etno-antropologica.”

E al punto 1 dell'art. 20 afferma che “I Beni Culturali non possono essere distrutti, deteriorati, danneggiati o adibiti a usi non compatibili con il loro carattere storico o artistico, oppure tali da recare pregiudizio alla loro conservazione.”

Crediamo sia compito di una Amministrazione illuminata preservare la memoria della comunità e tutelare un patrimonio culturale destinato alla pubblica fruizione.
Non esaminiamo qui nemmeno le caratteristiche strutturali dell'Istituto “Guala” che dovrà ospitare l'attuale Scuola Media “Piumati”, istituto dotato sì di aule funzionali, ma privo di aree verdi e spazi ricreativi, come prevedono le linee d’indirizzo per la scuola media inferiore del Ministero della Pubblica Istruzione.

Tali luoghi non possono e non devono essere alienati.


Italia Nostra
Sezione di Bra e del Braidese

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