Gabriele Garbolino ci apre le porte del suo studio-laboratorio di Pianezza, alle porte di Torino, tra volti, statue, sculture e composizioni, frutto di un’arte che coltiva da oltre 20 anni.
Nelle sue opere si colgono la trasformazione e il percorso affrontati ed evoluti con il passare del tempo, ma sempre legati alla dialettica tra tradizione e contemporaneità.
Nella rivisitazione di forme e materiali, nella loro commistione. Senza mai perdere di vista il vero, la sua primaria fonte di ispirazione. “Amo molto modellare i volti, che nascono sempre da un incontro fisico con le persone, con cui entro in relazione plastica”.
Professore al liceo Darwin di Rivoli, Garbino è molto legato alla città di Torino, dove è nato e si è formato, diplomandosi all’Accademia di Belle Arti nel 1996. Tante le mostre di cui è stato protagonista, così come i riconoscimenti ottenuti nella sua ormai ventennale carriera. Tra i progetti più importanti in corso, la collaborazione con lo studio Kuadra di Cuneo, che ha progettato la chiesa di Cinisi, in provincia di Palermo, e di cui Garbolino sta creando le opere artistiche.
Nella sua arte si fondono sacralità e istanze della contemporaneità. Tra i suoi più recenti filoni creativi, la riflessione sul tema della Natura e sulla necessaria relazione con essa. Profetiche le sculture con la mascherina, ormai di 10 anni fa. E le sculture che si riflettono, volti che emergono dall’acqua e che sono, prima di tutto, esplorazione di se stessi.
Nell'intervista video Garbolino ci guida tra le sue opere. Intervista di Barbara Simonelli, riprese e montaggio di Manuela Marascio
Gabriele Garbolino è su Instagram, https://www.instagram.com/gabrielegarbolinoru/?hl=it
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