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Attualità | 14 gennaio 2021, 18:35

Roddino ripete lo screening tra i suoi residenti. Oltre cento persone testate

Partecipazione scesa al 30% tra gli abitanti del centro langarolo per la seconda tornata di esami antigenici rapidi promossi dall’Amministrazione comunale. A novembre furono più del doppio

Roddino ripete lo screening tra i suoi residenti. Oltre cento persone testate

Un positivo trovato su 112 persone testate. Questi i numeri che hanno segnato la "fase due" dell’iniziativa che l’Amministrazione comunale di Roddino inaugurò nel novembre scorso, quando anche grazie alla preziosa collaborazione di due valenti medici – il dottor Luigi Mancardi, già primario di Neurologia all’Università di Genova e la dottoressa neivese Sara Cardone, da alcuni mesi medico di base del paese – e di diversi volontari, il Municipio offrì alla popolazione residente la possibilità di sottoporsi un test rapido antigenico col quale verificare l’eventuale positività al virus.

Un esperimento che allora ebbe un buon seguito tra i 380 abitanti nel centro langarolo (420 i residenti registrati all’Anagrafe), 250 dei quali si sottoposero a un esame rapido che portò a ravvisare la positività di quattro persone, la prima delle quali fu proprio il sindaco Marco Andriano, costretto ad abbandonare le operazioni di somministrazione del tampone per mettersi subito in quarantena.

Ora è lo stesso primo cittadino a commentare con un poco di delusione i risultati della seconda tornata di test tenutasi domenica, grazie alla rinnovata disponibilità della dottoressa Cardone. "Purtroppo questa volta abbiamo registrato un’adesione molto più bassa, appena inferiore al 30% degli abitanti. Non posso dire che l’iniziativa non sia stata comunque utile, perché ci ha consentito di trovare una persona che era positiva senza saperlo, e quindi di testare anche i suoi contatti più stretti. Peccato però perché, invece di risolvere un problema, potevamo risolverne molti. Per questo mi pare un’occasione persa".

Una questione di responsabilità, secondo il primo cittadino, quella che sottende alla disponibilità dei cittadini ad aderire a una simile campagna: "O almeno io la intento in questi termini, forse perché davvero spero con tutto il cuore che quanto prima si possa uscire da questa situazione. Una cosa che possiamo fare soltanto insieme. Come amministratori di un piccolo comune l’unica cosa che potevamo fare per dare un contributo in questa direzione era quella di investire sui tamponi. Spero in numeri decisamente più alti per il vaccino, quando questo sarà disponibile anche per la popolazione. Le nostre armi sono queste e tutti dobbiamo fare la nostra parte per uscire il prima possibile da questa situazione".

Ezio Massucco

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