Dal sindaco di Cuneo a quello di Garessio, passando per Limone Piemonte e arrivando a Carrù. Ancora, quello di Mondovì, Pagno, Ceva, Guarene, Venasca e tanti altri.
Qualcuno è anche stato ricoverato in ospedale. Sono tanti i primi cittadini contagiati dal Coronavirus, in particolare nella seconda ondata, tra ottobre e novembre. Incontrano decine e decine di persone ogni giorno e sono altamente esposti.
Per Uncem, proprio alla luce dei numeri e del ruolo anche di autorità sanitarie che i primi cittadini rivestono, è necessario vaccinare in questa prima fase gli 8mila sindaci italiani.
Marco Bussone, presidente nazionale Uncem, ha scritto una lettera al ministro Speranza in cui chiede "che i primi cittadini vengano inclusi nella prima fase di somministrazione. Sono infatti autorità sanitaria dei loro territori, hanno contatti con centinaia di persone, svolgono funzioni che non possono venir meno, hanno molto spesso responsabilità di persone tutelate, incorrono in un rischio che va abbassato. Ho ribadito al Ministro di individuare insieme a Uncem punti di somministrazione del vaccino, quali farmacie o camper mobili, per raggiungere agevolmente i piccoli Comuni e tutte le aree montane del Paese. Ma soprattutto gli ho chiesto di collocare gli 8mila sindaci italiani nella prima fase di vaccinazione, nell'interesse delle loro comunità e di tutto il Paese".