Seppure in momenti che presentano problemi gravissimi sanitari ed economici, ai quali rivolgiamo le nostre attenzioni ed energie, la ruota della burocrazia continua il suo giro.
Dopo i risultati del referendum con la vittoria del “sì” e quindi la riduzione del numero dei parlamentari, dalle prossime elezioni politiche con scadenza naturale al 2023, occorreva rivedere i collegi elettorali.
E qui, come previsto dai fautori del “no” (come il sottoscritto), sono arrivate le sorprese.
Per il Senato, il collegio uninominale che comprendeva tutta e solo la Provincia di Cuneo, si allarga a 175000 abitanti della Provincia di Torino corrispondenti alle città di Carmagnola e Pinerolo e loro hinterland.
Per la camera, il secondo collegio uninominale, che comprendeva Mondovì, Fossano, Bra, Alba e loro hinterland si spacca: Mondovì e Fossano sono dirottate con il collegio di Cuneo - Saluzzo - Savigliano; Alba e Bra (e ovviamente Langhe e Roero) sono allocate con un collegio che comprende anche tutta la provincia di Asti.
Appare evidente come la rappresentanza delle entità amministrative omogenee venga meno e come le candidature siano nelle mani delle segreterie politiche nazionali. ''L'avevamo detto!'', ma non cambia più ormai.
Rimane un'unica ancora di salvezza: la legge elettorale. Potrebbe rimescolare tutto!
Senatore Marco Perosino