Una domenica sera fra amici che si sarebbe conclusa con 22 giorni di prognosi per un ragazzo di Centallo, all’epoca dei fatti appena 18enne, che accidentalmente sarebbe stato vittima di un equivoco con un addetto alla sicurezza di orgini albanesi N.M. L'uomo deve ora rispondere dell'accusa di lesioni dolose.
Secondo le dichiarazioni rese davanti al Tribunale di Cuneo dai testimoni, N.M. stava cercando di contenere un altro soggetto a Verzuolo, durante una festa paesana dove si occupava di sicurezza. A pochi metri da lui il 18enne, che era insieme ai suoi amici e a cui sarebbe arrivata una notifica sul cellulare. Ciò che avrebbe portato all’equivoco, come riferito in aula dai testi, sarebbe stata la presenza di una luce lampeggiante abbinata alla ricezione del messaggio.
Questo, avrebbe fatto pensare a N.M. che il ragazzo in verità lo stesse riprendendo: “L’uomo si è avvicinato al nostro amico chiedendogli cosa stesse facendo. L’ha preso per il braccio strappandogli la manica della giacca e gli ha tirato uno schiaffo. Poi l’abbiamo accompagnato al pronto soccorso. Gli era arrivato un messaggio, non lo stava riprendendo.”
Dall’escussione dei 7 testi è emerso che il telefono del ragazzo ha l’opzione che consente di abbinare una luce lampeggiante, che verosimilmente potrebbe ricordare un flash, alla ricezione di notifiche.
L’udienza è rinviata al 17 dicembre per i testimoni della difesa e la discussione.