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Attualità | 15 ottobre 2020, 16:58

Coronavirus, opposizioni all'attacco in Regione: "Tamponi al palo, dobbiamo riaprire l'unità di crisi"

Rossi e Valle: "Con 6mila test al giorno siamo alla metà della Toscana, un quarto del Veneto e un terzo dell'Emilia Romagna, ma l'incidenza di positivi è del 10%". Grimaldi (Luv): "Persi mesi preziosi e questo è imperdonabile"

Coronavirus, opposizioni all'attacco in Regione: "Tamponi al palo, dobbiamo riaprire l'unità di crisi"

Circa 6000 tamponi effettuati (5967, per la precisione) nelle ultime 24 ore in Piemonte. Sono questi i numeri che agitano le forze di opposizione in consiglio regionale, in un periodo in cui la diffusione di Coronavirus sta riprendendo forza.

"La metà della Toscana, un terzo dell'Emilia Romagna e un quarto del Veneto - fanno notare Domenico Rossi, vicepresidente Commissione Sanità e Daniele Valle, coordinatore Gruppo di indagine sul Covid19, entrambi esponenti del Partito Democratico -: il Piemonte dimostra tutta la sua fragilità. Non è solo il numero assoluto che colpisce, ma anche la straordinaria incidenza di positivi: 499, il 10% sui tamponi effettuati, contro i 339 (2%) dell'Emilia, i 657 del Veneto (3%) e i 575 (5%) della Toscana".

Alla luce di questi dati, i consiglieri Dem chiedono la riapertura dell'Unità di crisi. "Vogliamo la verità sui tamponi: ormai è emergenza. I numeri di questi giorni certificano che il sistema è in crisi e gli ospedali necessitano di coordinamento continuo sulla gestione della pandemia e dei ricoveri: tra poche settimane, se il trend non si arresta, saremo in crisi".

"La Giunta regionale - aggiungono - continua a dichiarare, ancora ieri, una capacità di 15.000 tamponi al giorno. Un numero mai raggiunto fino ad oggi". E proseguono: "Vuol dire che da noi il virus sta circolando in maniera incontrollata. D'altronde anche i dati dei ricoveri lo indicano: a pari popolazione e numeri simili di ricoverati in terapia intensiva, il Piemonte ha 562 ricoverati non intensivi, contro i 383 dell'Emilia, i 229 della Toscana e i 271 del Veneto".

"C'è poi un altro dato che preoccupa e che l'Assessore dovrebbe spiegare: l'incremento delle persone messe in isolamento domiciliare è inferiore addirittura all'incremento giornaliero delle persone contagiate. Ma se il contact tracing serve a interrompere la catena di trasmissione anche questo dato ci dice che c'è qualcosa che non funziona".

"Martedì - concludono - ci aspettiamo finalmente un'informativa chiara da parte del Presidente Cirio e dell'Assessore Icardi. Il Consiglio e i cittadini piemontesi, oltre agli annunci, meritano la massima trasparenza".

Sul tema anche Marco Grimaldi, capogruppo Liberi Uguali Verdi, è stato molto critico: "Se il collo di bottiglia non sono i laboratori e il problema non è al livello delle segnalazioni dei casi sospetti da parte dei medici di base, le opzioni sono due: o nessuno sta aiutando i SISP a smaltire il lavoro che si è accumulato, o qualcosa non funziona a livello organizzativo, nelle indicazioni date dal vertice della struttura alle ASL: la sensazione è che si siano persi mesi preziosi, e che gli appelli, nostri, degli operatori e anche della nuova task force, a non ripetere nella seconda ondata gli errori fatti in primavera siano caduti nel vuoto. Siamo di nuovo in ritardo e, questa volta, tutto questo è imperdonabile”.

“Caro Presidente e cara Giunta, le bugie hanno le gambe corte e il Covid corre più veloce delle vostre parole. Basta spot, se non sapete cambiare, spostatevi; che non c’è più tempo”, ha concluso Grimaldi.

Durissimi anche i toni da parte degli esponenti grillini. "Annunci trionfali, selfie e pollici alzati. “Il Piemonte sarà la prima regione italiana a processare 10 mila tamponi al giorno” dichiarava tronfio l'assessore Marnati in compagnia del presidente Cirio ad Aprile. Sono passate le settimane, i mesi e le stagioni. La seconda ondata è in corso ed il Piemonte continua ad essere fanalino di coda per quanto riguarda i tamponi. I numeri lasciano poco spazio a diverse interpretazioni ed alla macchina della propaganda del centrodestra. Siamo la Regione del nord Italia che processa meno tamponi. I dati della giornata di ieri sono imbarazzanti: poco più di 5 mila tamponi in Piemonte, 29 mila in Lombardia, 21 mila in Veneto e 15 mila in Emilia Romagna", attaccano Sean Sacco, Capogruppo regionale M5S e Francesca Frediani, Consigliera regionale. 

"Con un numero così basso di tamponi verrebbe da pensare che anche i contagi piemontesi sono fortemente sottostimati. Ci domandiamo se i super laboratori di La Loggia, Biella e Novara siano attivi ed operativi. Si sono riscontrati dei problemi? Perché questo gap così rilevante tra i tamponi realizzati in Piemonte e le altre regioni? E ancora, rispondono al vero le dichiarazioni del virologo Di Perri, direttore della struttura malattie infettive all'Amedeo di Savoia di Torino, secondo cui il numero limitato di tamponi dipenderebbe da non meglio precisati problemi di forniture?".

"A queste domande la Giunta regionale e l'assessore Icardi (non pervenuto da giorni né in Consiglio regionale e nemmeno in Commissione sanità) devono risposte chiare".

M.Sci

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