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Politica | 10 settembre 2020, 13:45

"La riforma del Parlamento ennesimo attacco demagogico alla sua centralità"

Riceviamo e pubblichiamo

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Gentile Direttore,

Sinistra Italiana Cuneo esprime il proprio convinto giudizio negativo sulla legge costituzionale sottoposta a consultazione referendaria il prossimo 20 e 21 settembre avente ad oggetto la riduzione del numero dei parlamentari dagli attuali 945 membri a 600.

La riforma rappresenta l'ennesimo attacco puramente demagogico alla centralità del ruolo del Parlamento, al principio della rappresentanza che è il perno di ogni ordinamento realmente democratico, e comporterebbe, qualora validata dal responso delle urne, un pericoloso depotenziamento delle garanzie di pluralismo politico e territoriale ed indipendenza delle Camere previste nella Carta Costituzionale.

Gli argomenti a sostegno della modifica sono palesemente erronei, frutto di una logica populista e punitiva che non solo non coglie nel segno ma che rischia di accelerare una distorsione autoritaria mai sopita nel paese. Il taglio drastico e sproporzionato di elette ed eletti nel maggior organo rappresentativo dello Stato, ed unico con la funzione di rappresentanza politica nazionale, non

determina a priori alcun miglioramento dell'efficienza dell'organo parlamentare che dipende invece totalmente da altri fattori, la qualità dei rappresentanti in primis (e del processo di selezione che ne è la premessa), ma anche la dialettica tra le Camere e gli altri poteri costituzionali.

Si confonde, strumentalmente -o peggio, per pochezza del ragionamento- il problema del livello di capacità degli eletti con il ruolo delle istituzioni che rappresentano, attribuendo all'Istituzione Parlamento la responsabilità della profonda crisi di credibilità del sistema politico e partitico, ed invertendo così causa ed effetto. Perché non è vero che un minor numero di candidati e di parlamentari sfugge meglio al controllo e agli sbandamenti di partiti sovente autoreferenziali, è soprattutto vero il contrario, venendo a restringersi il presidio di vigilanza, e di dialettica tra tante parti che un Parlamento autorevole sa esprimere.

Questa riforma, a sistema elettorale maggioritario inalterato, ed in dispregio ai diritti delle minoranze e al pluralismo democratico, introdurrebbe un grave squilibrio nella democrazia reale, nei processi di accesso alla politica, nel peso diseguale dei territori nel diritto- dovere di essere rappresentati e di

concorrere alla politica nazionale.

L'attuale collegio Piemonte 2, che include la nostra provincia, passerebbe, ad esempio, da 22 a 14 eletti, rendendo in questo modo sempre più appannaggio di pochi l'interesse collettivo di tutti ad essere ben rappresentati.

Per questo Sinistra Italiana dice ed invita a dire No!
Grazie,

Fabio Bailo (Presidente del Consiglio Comunale di Bra)

Sergio Beccio (Consigliere Comunale di Paesana)

Dario Colombano (Assessore del Comune di Caramagna Piemonte)

Fiammetta Rosso (Assessore del Comune di Saluzzo)

Al Direttore

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