Bra - 09 luglio 2020, 18:00

Bra, Abderrahmane Amajou nominato nel CdA dell’ufficio Pio della Compagnia di San Paolo

“È davvero un grande onore. Il ruolo che andrò a ricoprire richiede una grande conoscenza, capacità innovativa, di lettura del territorio oltre al fenomeno povertà”

Una notizia che ci riempie d’orgoglio e, come dire: quando il sogno diventa realtà. Stiamo parlando di Abderrahmane Amajou, nato a Oued Zem (Marocco), ma braidese d’adozione che solo qualche giorno fa ha vissuto un’esperienza davvero speciale. In tutti i sensi. Perché? Basta guardare il suo profilo linkedin per capirlo. Ha avuto il merito di accompagnare le parole alle buone azioni e questa sua nobiltà di cuore gli è stata prontamente riconosciuta. 

La storia è questa ed è lo stesso ex consigliere comunale braidese a raccontarla: “Sono molto felice di condividere con voi l’ufficializzazione di una notizia giuntami qualche giorno fa. Una notizia storica, almeno per me e che non mi sarei mai aspettato. Grazie alla Fondazione Compagnia San Paolo, sono stato nominato nel Consiglio D’amministrazione dell’ufficio Pio”. 

Per chi non lo sapesse l’Ufficio Pio è un ente strumentale della Compagnia di San Paolo operativo principalmente nel territorio di Torino e dei comuni limitrofi, che ha come scopo generale l’intervento a favore di persone e di famiglie in situazione di difficoltà mediante contributi, o in alcuni casi, altre forme di sostegno e di aiuto. 

Ed ecco che quindi veniamo al punto: “Il ruolo che andrò a ricoprire richiede una grande conoscenza, capacità innovativa, di lettura del territorio oltre al fenomeno povertà. È davvero un onore, insieme ad altre 6 persone, loro davvero straordinarie, cercheremo con tutto il nostro entusiasmo di guidare un ufficio che dal 1595 svolge un lavoro importante, che sostiene le persone e le famiglie in situazione di vulnerabilità, disagio sociale ed economico”. 

La foto scelta per il post da Abderrahmane Amajou è stata scattata da Manuele Galante e lo ritrae con il piccolo Marion, diventato suo amico in poco tempo, come spiega lui stesso: “Un ragazzo nato e cresciuto nella povertà, un giovane disabile che cerca di essere sempre positivo perché come tutti noi sogna di poter vivere dignitosamente”.

Tanto di cappello, dunque, per il 33enne coordinatore dell’Ufficio migranti di Slow Food e presidente di NILI (Network Italiano dei Leader per l’Inclusione) Abderrahmane Amajou, visto il nuovo prestigioso incarico assegnato direttamente dal comitato di gestione della prestigiosa Fondazione torinese.

La Compagnia di San Paolo è attualmente una fondazione di origine bancaria, nonché una delle più antiche e maggiori fondazioni private in Europa. La sua storia ha inizio nel 1563 come una congregazione laica per la difesa della fede, ma diventò presto uno dei principali centri dell’attività filantropica a Torino.

Oltre ad alcuni aspetti tipici delle organizzazioni della Controriforma, quali la conversione degli eretici, la difesa della morale e dell’onore femminile, la Compagnia si occupò principalmente dell’aiuto a coloro che erano caduti in povertà da una precedente condizione di benessere e di distinzione sociale, i cosiddetti ‘poveri vergognosi’, coloro che “non mendicavano a causa del loro stato sociale”. Col passare del tempo questa tendenza si accentuò ulteriormente, finendo per favorire sempre più questa componente elitaria della classe povera. La Compagnia ha sostanzialmente contribuito alla creazione dell’omonimo istituto bancario fondato nel 1932.  

Dal 1991, con la nuova denominazione Compagnia di San Paolo, l’ente ha continuato la sua attività principalmente indirizzata alla filantropia, al sostegno di attività di pubblico interesse e di utilità sociale, consolidando il suo ruolo di protagonista nel panorama istituzionale torinese e piemontese (come spiega la cara vecchia Wikipedia).

Silvia Gullino