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Attualità | 30 giugno 2020, 10:43

In chiesa sposi senza mascherina e distribuzione della Comunione senza guanti (previa disinfezione delle mani)

Altri quesiti, che si spera di sciogliere nei prossimi giorni, riguardano il superamento del numero dei 200 fedeli nelle celebrazioni in chiesa, la possibilità per i famigliari di stare nello stesso banco, il ritorno dei cantori nelle celebrazioni

Foto di Barbara Guazzone

Foto di Barbara Guazzone

Gli sposi torneranno a baciarsi sull’altare senza mascherine. Dal 27 giugno è caduto l’obbligo per i futuri coniugi di indossare la mascherina al momento della celebrazione. Resta invece per il sacerdote l’indicazione di proteggere le vie respiratorie e di mantenere la distanza di almeno un metro dagli sposi.

A riferire la novità è la Conferenza Episcopale Italiana che dà notizia della risposta ad un quesito sulla questione posta dagli stessi vescovi al ministero dell’Interno. Il Comitato Tecnico Scientifico, interpellato dal Viminale, osserva che, “Non potendo certamente essere considerati estranei tra loro, i coniugi possono evitare di indossare le mascherine, con l’accortezza che l’officiante mantenga l’uso del dispositivo di protezione delle vie respiratorie e rispetti il distanziamento fisico di almeno 1 metro”.

Lo stesso Comitato ritiene anche che tale raccomandazione possa estendersi alla celebrazione del matrimonio secondo il rito civile o secondo le liturgie delle altre confessioni religiose.

Se la novità delle nozze riguarda la ristretta platea delle coppie che ha confermato il matrimonio nonostante le norme post-emergenza Covid, è entrata in vigore una novità nelle celebrazioni religiose che invece riguarda tutti.

Non sarà più obbligatorio, infatti, per i sacerdoti indossare i guanti monouso per la distribuzione della Comunione. Riferisce ancora la Conferenza Episcopale Italiana che, in merito alla richiesta di “Derogare all’obbligo dei guanti al momento della distribuzione della Comunione”, il Comitato Tecnico Scientifico raccomanda che il sacerdote “proceda ad una scrupolosa detersione delle proprie mani con soluzioni idroalcoliche”.

Nelle Messe il momento della Comunione è “una delle fasi più critiche” nel rischio contagio ma “l’uso non corretto dei guanti può infondere una falsa sensazione di sicurezza” che può agevolare la diffusione del virus anziché evitarla. Così le indicazioni del Viminale a seguito del parere del Cts, aggiungendo: “Senza guanti occorrerà fare maggiore attenzione al fatto che non entrino in contatto le mani del celebrante con quelle dei fedeli”.

Altri quesiti, che si spera di sciogliere nei prossimi giorni, riguardano il superamento del numero dei 200 fedeli nelle celebrazioni in chiesa, la possibilità per i famigliari di stare nello stesso banco, il ritorno dei cantori nelle celebrazioni.

Silvia Gullino

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