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Politica | 29 giugno 2020, 20:00

Cuneo, l'OPS di Intesa su UBI preoccupa il consiglio comunale: "Il punto di riferimento sia la difesa del patrimonio del territorio"

A parlare, il sindaco Federico Borgna, che ha risposto alle interpellanze di Ugo Sturlese, Laura Menardi e dei gruppi di maggioranza: "Auspico che i vertici della Fondazione e di Banca Intesa nelle prossime settimane si siedano a un tavolo per trovare una soluzione"

L'entrata della Fondazione CRC

L'entrata della Fondazione CRC

Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni), Laura Menardi (Grande Cuneo) e i gruppi di maggioranza (PD, Cuneo Solidale e Democratica, Centro per Cuneo, Crescere Insieme) sono stati concordi nell'illustrare le proprie interpellanze nel corso della prima serata di consiglio comunale del capoluogo: “La questione riguardante l’offerta pubblica di scambio di Intesa Sanpaolo su UBI Banca volta all’acquisizione del 100% delle sue azioni non poteva passare sotto traccia, nonostante la grande complessità. Ed è importante che la cittadinanza sia informata: l’esito dell’offerta pubblica avrà un effetto fondamentale sul territorio a livello economico e politico”.

L’offerta - nei termini che vedono la corrispondenza per ogni 10 azioni UBI di 17 azioni Intesa, per la creazione di un colosso con 6400 miliardi di euro di impieghi e che gestirà oltre 1.100 miliardi di euro di risparmi degli italiani (al netto di uscite di personale per 5 mila unità, con la promessa di acquisirne 2500 nuove) - è stata resa pubblica lo scorso 18 febbraio, mentre lo scorso 11 giugno Federico Borgna ha avuto un importante incontro di cui il nostro giornale ha dato contezza; infine, tre giorni dopo, Intesa ha presentato il prospetto dell’offerta alla Consob (valutazione formale, positiva). Giandomenico Genta, il presidente della Fondazione CRC - realtà fortemente coinvolta nella trattativa - , si è già espresso nel corso delle ultime settimane in modo contrario all'offerta pubblica.

Le tre interpellanze chiedono al sindaco una relazione sullo “stato delle cose”, e sul futuro della Fondazione (e dei risparmi dei cuneesi).

- IL PARERE DEI CONSIGLIERI

Il più polemico si è dimostrato essere “Beppe” Lauria: “Senza queste tre interpellanze il sindaco avrebbe mai reso edotta l’amministrazione sulla situazione? Sarebbe stato opportuno ma credo di no, visto che ha avuto almeno due settimane di tempo per farlo. Sarà mai pensabile e possibile che la Giunta informi, su qualche argomento, prima i consiglieri che i giornali?

Luca Paschiero e Luca Pellegrino, invece, si sono schierati con i propri interventi a favore della Giunta. “L’interpellanza della consigliera Menardi parla, con poca lucidità, di una situazione della Fondazione “sconsiderata” - ha detto il primo - ; abbiamo invece la fortuna di avere, oggi, un presidente forte e che sarà capace di gestire la situazione difendendo il bene della comunità e del territorio”.

La situazione dell’OPS “ostile” è nota a tutti. Direttamente, però, il nostro Comune non può intervenire; quello che può fare è sollecitare il CdA della Fondazione, verso il quale esprimiamo massima fiducia, perché raggiunga un accordo il più possibile favorevole per il nostro territorio” ha aggiunto Pellegrino.

- LA POSIZIONE DEL SINDACO

Le tre interpellanze si configurano come quanto mai opportune in sede di consiglio: una volta contestualizzati ruoli e competenze, come sottolineato dal consigliere Pellegrino, è giusto che qualunque “nostro” ragionamento vada fatto in modo più trasparente possibile” ha sottolinea il sindaco Federico Borgna.

Prima di tutto, la visita di Pallenzona e Miccichè l’ho vissuta come un atto di cortesia e attenzione istituzionale in un’operazione che sul territorio potrebbe avere una ricaduta importante. La reazione oppositiva del CdA della Fondazione CRC non mi ha stupito, anzi, mi avrebbe stupito una contraria; se la Fondazione avesse risposto in modo accomodante sin da subito sarebbe davvero venuta giù la città – ha continuato il sindaco - . L’interrogazione della consigliera Menardi contiene punti di vista ben poco condivisibili, specie rispetto alla situazione di bilancio della Fondazione CRC, tutt’altro che preoccupante: altrimenti Intesa Sanpaolo non considererebbe UBI il miglior investimento possibile sul mercato bancario italiano”.

La questione è complessa, molto, e semplificarla sarebbe sbagliato – ha concluso Borgna - . Lasciamo perdere il futuro, nessuno ha la palla di cristallo, specie in un mondo post-Covid; il punto di riferimento, da ambo i lati di via Roma, deve essere la difesa di un patrimonio che è risultato dello sforzo e della fatica dei nostri cittadini. Auspico insomma che i vertici della Fondazione e di Banca Intesa nelle prossime settimane si siedano a un tavolo per trovare una soluzione che vada a favore del territorio”.

simone giraudi

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