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Scuola e corsi | 24 giugno 2020, 20:45

Vogliamo una scuola “NORMALE”: domande e tanta preoccupazione in vista del prossimo mese di settembre

Gli aspetti medici della situazione epidemica sono stati illustrati da diversi specialisti lo scorso 22 giugno, in una conferenza in streaming

Vogliamo una scuola “NORMALE”: domande e tanta preoccupazione in vista del prossimo mese di settembre


Un vasto pubblico di centinaia di genitori, insegnanti, referenti di diverse associazioni ha seguito lunedì 22 giugno la conferenza in streaming dal titolo “Scuola NORMALE” organizzata da Federazione Rinascimento Italia (https://rinascimentoitalia.it/) per iniziativa di un gruppo di genitori di Cuneo. L’argomento della serata era il rientro a scuola a settembre e l’impatto delle misure sanitarie che sono in discussione in questi giorni al MIUR.

C’è molta preoccupazione nei genitori e negli insegnanti rispetto alla lunga interruzione dell’attività didattica e all’eventualità di uno stravolgimento più o meno grave della normalità scolastica, che le autorità sembrano voler prolungare anche nel prossimo autunno. Per questo, gli interventi dei numerosi relatori sono stati seguiti con grande interesse e coinvolgimento.

Gli aspetti medici della situazione epidemica sono stati illustrati dal dott. Luca Speciani, medico nutrizionista e presidente di AMPAS, dal dott. Antonio Versace, medico specialista in Medicina interna, medicina d’urgenza e medicina di pronto soccorso del Policlinico di Messina, dalla dott.sa Loretta Bolgan, dottore in Scienze farmaceutiche e ricercatrice, dalla dott.sa Antonietta Gatti, dottore in Fisica sperimentale e in ingegneria biomedica, esperta in nanopatologie.

Si è fatta in questo modo chiarezza sull’appropriatezza delle scelte sanitarie adottate per fronteggiare l’epidemia, sulla reale letalità del virus, che risulta alla fine assai bassa, con l’eccezione della Lombardia, sugli errori terapeutici che hanno impedito di salvare molte vite, sull’efficacia dubbia del blocco totale, sulle cure taciute, sulla reale possibilità di avere un vaccino efficace e soprattutto sicuro entro settembre, su efficacia e pericolosità dell’uso prolungato della mascherina. Il quadro che emerge è quello di una malattia ora curabile e non più pericolosa e di scelte politiche eccessivamente restrittive, non suffragate da consistenti evidenze scientifiche.
L’aspetto psicologico e didattico è stato illustrato dalla dott.sa Patrizia Scanu, psicologa e insegnante liceale, che ha illustrato i gravi danni psicologici prodotti dalla quarantena di massa su bambini e adolescenti ed ha sottolineato la fondamentale esigenza di un ritorno alla normalità scolastica che aiuti i più giovani a rielaborare il trauma. I ragazzi hanno bisogno, dopo l’indigestione tecnologica da strumenti elettronici e didattica a distanza, della scuola autentica, fatta di relazioni, contatto fisico, comunità, serenità, gioco, inclusione. Di qui il titolo della serata: non è pensabile che a settembre si parli ancora di mascherine, distanziamento sociale, riduzione di ore e doppi turni o di sistemi di sorveglianza, con tutti i danni certi alla salute psicofisica che queste misure produrrebbero, a fronte di una malattia che appare ora curabile e non più grave di altre.

La giurista Elisabetta Frezza e l’avvocato cuneese Rocco Sardo hanno quindi presentato al pubblico quali strumenti giuridici e quali azioni concrete si possono mettere in atto per tutelare il diritto dei minori all’istruzione e alla normalità. FRI fornirà ai propri iscritti assistenza legale e strumenti tecnologici, come una APP apposita, per difendere al meglio i diritti dei più giovani, così poco considerati in questi quattro mesi di crisi sanitaria. La provincia di Cuneo costituirà l’ambito del primo progetto-pilota di queste iniziative dal basso.

Per chi volesse aderire, l’indirizzo email di contatto è il seguente: scuola.normale@rinascimentoitalia.it
Dalle numerose domande del pubblico è emerso quanto sia sentito il problema degli obblighi sanitari che appaiono sempre meno giustificati e quanto sia diffusa la volontà di reagire ad una situazione di crisi dei diritti costituzionali sempre più chiaramente percepita dalla gente. La mobilitazione si allarga a macchia d’olio. Sarà un’estate calda, e non solo per il clima.

Comunicato stampa

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