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Attualità | 27 maggio 2020, 16:13

Intesa Sanpaolo, 30mila mutui sospesi e 5mila finanziamenti da 25mila euro già accordati nelle regioni del Nord Ovest

L’impegno del gruppo nelle parole del direttore per Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta Teresio Testa. "Dimensioni rischiano di penalizzare il nostro sistema delle imprese. Servono incentivi alle aggregazioni"

Teresio Testa, direttore regionale Intesa Sanpaolo per Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta

Teresio Testa, direttore regionale Intesa Sanpaolo per Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta

Un'anticipazione sociale, in Piemonte tramite un accordo con la Regione, per il pagamento della cassa integrazione straordinaria, che si somma a quella in deroga. Poi 30mila sospensioni di mutui già accordate, per il 60% a privati e per la rimanenza ad aziende (misura che "stimiamo andrà avanti per 7-8 rate, fino al 30 settembre", per un finanziamento sottostante pari a 3 miliardi di euro), e 5mila finanziamenti da 25mila euro ex Decreto Liquidità, misura sulla quale "le domande continuano ad arrivare". E, ancora, 200-300 pratiche già perfezionate e centinaia di altre attualmente in lavorazione per finanziamenti a medio termine, richieste che si sommano a quelle richieste da Sace".

In questi numeri uno spaccato dell’impegno profuso da Intesa Sanpaolo per le aziende del Nord Ovest investite dall’emergenza Coronavirus.
A tratteggiarne un quadro il direttore regionale Piemonte Valle d’Aosta e Liguria dell’istituto, Teresio Testa, intervenuto sul tema nell’ambito di un’intervista concessa ieri all’agenza di stampa Italpress.

"Dopo quest'emergenza è ancora più vero che la dimensione delle imprese fa premio. Mi auguro ci sia il modo di realizzare delle aggregazioni nel Nord Ovest, perché il rischio all'orizzonte è di perdere competenze e posti di lavoro, ha spiegato poi Testa, entrando nel merito di una problematica, quella riguardante il dato dimensionale del nostro sistema imprenditoriale, ma quanto mai attuale, considerata la portata della sfida imposta dalla crisi economica all’orizzonte. "La nostra massima preoccupazione è che vengano prese decisioni emotive, ora che la liquidità è la nuova sfida. Credo servirebbe un'agevolazione per chi procede a un'aggregazione".

"Al di là del coronavirus, è una realtà che necessita di una riflessione – ha precisato il manager a Italpress –. Anche a livello di filiera, da questa crisi si esce se si lavora in un ambito di spirito altruista invece di egoismo. Le banche possono fare, e stanno facendo, molto. Ma è estremamente importante che i capi filiera si assumano la responsabilità più grandi, condividendo le debolezze. E’ inutile nascondersi perché anche un grande gruppo, senza continuità operativa, avrà grandi difficoltà. Tutti devono andare un po' oltre, bisogna cercare di costruire il tessuto industriale, per andare dove si possono cogliere le opportunità".

In merito ai settori sui quali si avverte invece la presenza di segnali positivi Testa guarda in particolare alla "green economy": "Il settore accelererà, e la banca ci ha investito da tempo mettendo sul tavolo un plafond da 50 miliardi, cui si aggiungono i 5 miliardi per la 'circular economy'. E’ cambiata la sensibilità dei consumatori, non basta più dire che un prodotto è "buono e bello", ma si deve anche dimostrare la validità del processo a monte del prodotto stesso. In queste dinamiche la liquidità è fondamentale, e dovremo essere pronti a costruire anche il dopodomani, cogliere le richieste del mercato e le opportunità".

Redazione

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