Agricoltura - 20 maggio 2020, 16:27

Giornata mondiale delle api: il consumo di miele cresce ma gli apicoltori cuneesi non sorridono

Miele di ciliegio, tarassaco e acacia in ripresa dopo un 2019 disastroso, ma le produzioni sono insoddisfacenti. Attenzione alle etichette: quasi 2 barattoli di miele su 3 sono stranieri

Giornata mondiale delle api: il consumo di miele cresce ma gli apicoltori cuneesi non sorridono

 Con la pandemia vola il consumo di miele: secondo un’analisi di Coldiretti divulgata in occasione della Giornata mondiale delle api istituita dall’ONU, gli acquisti di miele degli italiani tra febbraio e maggio sono aumentati del 44%, spinti dalla voglia di garantirsi cibi salutari ma anche dal maggior tempo trascorso in casa nella preparazione di dolci e tisane.

Un aumento esplosivo della domanda all’inizio di una nuova annata che, in Provincia di Cuneo, si prospetta in ripresa rispetto all’ultima – segnata da una crisi senza precedenti per i 1.600 apicoltori cuneesi e i loro 60.000 alveari – anche se per ora non soddisfacente.

Secondo i tecnici di Coldiretti Cuneo, gli alveari destinati alle produzioni di miele di ciliegio e tarassaco hanno fatto registrare nella Granda produzioni discrete, dai 5 ai 10 Kg a seconda delle zone, mentre sta terminando la raccolta dell’acacia, per cui si stima una produzione media di soli 5-7 Kg per alveare, molto al di sotto dei valori di un’annata standard (15-20 Kg).

Si attendono ora le rese delle fioriture estive per le produzioni di punta dell’apicoltura cuneese: miele di castagno, rododendro e millefiori di alta montagna. “L’auspicio – dichiara Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo – è di poter chiudere un ciclo di annate nere che, negli ultimi tre anni, ha toccato picchi negativi con produzioni quasi azzerate a causa dell’andamento climatico anomalo e conseguente incremento delle importazioni di miele dall’estero”.

Il miele cuneese è minacciato principalmente dalla concorrenza dell’Est Europa, con l’Ungheria in testa, da cui proviene una gran quantità di miele a basso costo, che non rispetta i nostri standard qualitativi. Nel nostro Paese, precisa Coldiretti, quasi 2 barattoli di miele su 3 sono stranieri.

“Per evitare di portare in tavola prodotti esteri di dubbia qualità – dichiara Moncalvo – è importante verificare sempre con attenzione l’origine in etichetta, fortemente sostenuta da Coldiretti e resa obbligatoria per il miele, e rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica per avere garanzia di tracciabilità e qualità e per sostenere l’apicoltura Made in Cuneo”.

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