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Scuola e corsi | 19 maggio 2020, 12:40

“La scuola deve ricominciare a settembre con didattica di presenza, incremento di personale e interventi urgenti all’edilizia scolastica"

Tavola rotonda "virtuale" questa mattina organizzata da Cgil Cuneo sul tema scuola. Durante l'incontro è stato evidenziato come servano 15 miliardi di interventi per l'edilizia scolastica per mettere in sicurezza i plessi e incrementare il personale per evitare "classi pollaio". Secondo il sindacato di via Coppino al momento il dibattito politico è fermo sulle date, ma meno sulle modalità di ripartenza

“La scuola deve ricominciare a settembre con didattica di presenza, incremento di personale e interventi urgenti all’edilizia scolastica"

La scuola deve ripartire. Ma come? E’ la domanda a cui si è provato a dare risposta nella tavola rotonda “virtuale” organizzata dalla Flc Cgil di Cuneo alla presenza del segretario generale Cgil Cuneo Davide Masera, il segretario Flc Cgil nazionale Francesco Sinopoli, la segretaria Flc Cgil Piemonte Luisa Limone coordinata dal segretario Flc provinciale Doriano Ficara.

“La ripartenza o meno della scuola non è decisione che spetta ai  sindacati, ma a governo e a comitati scientifici
– ha dichiarato il segretario nazionale Sinopoli – Sulle modalità della ripartenza il dibattito è partito tardi ed è circoscritto agli esami di stato. Bisogna ragionare a settembre con soluzioni per la didattica a presenza. La didattica a distanza può assolvere alla funzione di istruzione, ma non la sostituisce. La scuola è il luogo dove si sviluppa la personalità e il pensiero critico dell’individuo. E’ necessario farlo in presenza, ma per farlo sono necessarie risorse per garantire la salute e la sicurezza di studenti, docenti e personale scolastico. Risorse che stando all’ultimo decreto non sono ancora sufficienti. Parliamo di 8 milioni di studenti. Bisogna evitare classi pollaio con incremento del corpo docenti e interventi strutturali sugli edifici scolastici. Ma siamo in ritardo.”

“La scuola deve essere il punto di riferimento del nostro paese – ha dichiarato Davide Masera – Il dibattito oggi fa fatica a sollevarsi dalle banalità. La scuola a distanza non è una soluzione a lungo termine. Viviamo in una provincia con molti piccoli comuni, tanti montani. Qui la connessione a internet non è sempre garantita e questo genera un gap importante. I comuni non hanno al momento linee guida sui protocolli da adottare all’interno dei plessi. Pensare a studenti presenti a giorni alterni a scuola non è pensabile anche per le famiglie degli studenti.”

“L’emergenza covid-19 ha portato alla luce problematiche esistenti in diversi ambiti – ha commentato la segretaria regionale Flc Cgil Piemonte Luisa Limone lo stesso vale per la scuola. E’ necessario che il contesto scolastico rimanga libero e democratico, anche nelle situazioni più difficili la scuola può andare avanti con questi presupposti. La presenza dovrà essere garantita, per farlo è necessario agire secondo i criteri di flessibilità. Ovvero perseguire delle soluzioni che si adattino a diversi scenari possibili. In questi mesi sono stati diversi i progetti, bisogna cominciare a imbastirli sapendo che per la sola edilizia scolastica servono 15 miliardi.”

Nel video la tavola rotonda trasmessa dalla Cgil di Cuneo sulla pagina facebook.

Daniele Caponnetto

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