"Abbiamo votato lo slittamento dell'Adunata Nazionale nella giornata di venerdì (20 marzo) durante la videoconferenza del Consiglio Direttivo Nazionale. Quella della seconda metà di ottobre, però, non è una data ufficiale quanto piuttosto un'indicazione di massima: l'Adunata potrebbe anche saltare del tutto, quest'anno".
A parlare è Antonio Franza, alpino cuneese e membro del Consiglio Direttivo Nazionale dell'ANA che qualche giorno fa ha deciso di far slittare il 93° appuntamento annuale delle penne nere dalla data ufficiale del 7,8, 9 e 10 maggio a un indicativo "seconda metà di ottobre".
In effetti, però, i vertici dell'associazione sono in attesa di conoscere l'evolversi della situazione sanitaria - legata ovviamente al Covid-19 - nel nostro paese e sono in costante rapporto con le autorità territoriali della zona che avrebbe dovuto ospitare l'adunata (Rimini-San Marino). Le cose, insomma, potrebbero cambiare ancora.
"A fine maggio prenderemo una decisione più definitiva - prosegue Franza - . Si tratta di una decisione drastica, stiamo parlando di far muovere dalle 400 alle 500 mila persone verso un'unica zona, cosa ovviamente impossibile da pensare adesso. Ma ci sono e ci saranno anche ulteriori problemi di tipo economico, famigliare e lavorativo. Per quanto ne sappiamo ora, quindi, si potrebbe anche fare direttamente nel 2021".
Pienamente d'accordo con la decisione del consiglio anche Mario Leone, presidente della sezione provinciale di Cuneo: "Tutte le nostre manifestazioni, a ogni livello, sono sospese e gli uffici nella nostra sede sono chiusi. Abbiamo sospeso anche le elezioni per il rinnovo del consiglio e del presidente: è tutto rimandato a tempi migliori. Il tempo, in questa emergenza, non può essere un discrimine".
"Noi alpini siamo bravissimi a far festa, lo sanno tutti - prosegue Leone - ma siamo anche capaci di impegnarci davanti al dolore. Ci siamo messi a disposizione sin dall'inizio dell'emergenza sanitaria, e l'aiuto nelle operazioni comunali di spesa a domicilio e la donazione all'ospedale Carle di Cuneo ne sono un esempio: siamo intenzionati a realizzarne anche una ulteriore per l'ospedale di Verduno. Ma siamo vittime anche noi del virus quanto il resto della popolazione, e in questi giorni abbiamo sepolture a cui non possiamo, giustamente, partecipare. E amici, quindi, a cui renderemo omaggio a tempo debito - conclude Leone - . Auguro a tutti, di cuore, di superare questo momento così difficile".