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Attualità | 02 marzo 2020, 15:30

Albese morì travolta da un Suv: perizia cinematica dovrà stabilire cause e dinamica di quel tragico scontro

Consulente del tribunale avrà 90 giorni di tempo per chiarire cosa davvero successe in quel pomeriggio lungo corso Michele Coppino. Rilievi al via sul luogo dell'incidente dal 10 marzo. Intanto prosegue la raccolta di firme promossa dal fratello della donna

La scena dell'incidente nel quale perse la vita la 64enne Romana Sacco

La scena dell'incidente nel quale perse la vita la 64enne Romana Sacco

A poco meno di due mesi da quel tragico pomeriggio proseguono le indagini con le quali il Tribunale di Asti punta ad accertare eventuali responsabilità nell’incidente nel quale lo scorso venerdì 3 gennaio perse la vita la 64enne Romana Sacco.

La pensionata albese morì in seguito alle pesanti lesioni subito nello scontro verificatosi in corso Michele Coppino, all’incrocio con via Alfieri, dove la Toyota Yaris sulla quale la donna sostava con a fianco il figlio Alberto Bianco venne travolta da una Range Rover condotta da A. M., 83enne residente a Guarene.

Venerdì scorso il Tribunale di Asti è stato teatro della prima udienza del procedimento aperto a seguito delle indagini condotte dalla Polizia Municipale albese e coordinate dal sostituto procuratore Gabriele Fiz.

Accogliendo le richieste arrivate dalle parti civili, il pubblico ministero ha disposto l’affidamento di una perizia cinematica volta a stabilire la dinamica dell’incidente, le sue cause e l’eventuale violazione, da parte dei soggetti coinvolti, di norme del Codice della Strada.

L’indagine è stata affidata all’ingegner Simone Cipriani di Torino, che si è riservato 90 giorni di tempo per stendere una relazione scritta a partire dagli accertamenti che avranno luogo sul luogo dell’incidente dal prossimo 10 marzo, dalla documentazione già agli atti dell’indagine e dall’ispezione dei mezzi – tuttora sotto sequestro – coinvolti nello scontro.

La nomina di un consulente di parte, il dottor Alberto Giulietta, è intanto arrivata dalle parti offese, costituite dal figlio della donna, gravemente ferito nello scontro, ora rappresentato dall’avvocato Giovanni Passero del foro di Torino, e i fratelli della vittima – l’avvocato Umberto Sacco e le sorelle Ramona, Renata e Maria Clotilde – tutelati dall’avvocato albese Roberto Ponzio, mentre l’imputata A. M. si è affidata alla tutela dei legali Tommaso Servetto e Roberta Maccia, del foro di Torino.

All’udienza era presente lo stesso avvocato Sacco, che intanto prosegue la raccolta di firme lanciata all’indomani del grave fatto per promuove un’iniziativa legislativa che istituisca a carico degli ultra75enni limiti alla guida equiparabili a quelli già presenti per i neopatentati.
La petizione ha già superato le 500 adesioni e dopo la raccolta pubblica tenutasi nelle scorse settimane presso il domicilio della famiglia Sacco, prosegue presso lo studio legale dell’avvocato albese (in corso Italia 7) guardando all’obiettivo del migliaio di firme.

"Si tratta di un’iniziativa che merita sicuramente condivisione – rimarca l’avvocato Roberto Ponzio –, in quanto il rallentamento senile dei riflessi è un fenomeno dagli effetti sovrapponibili all’inesperienza giovanile dei neopatentati. Se anche il legislatore non dovesse arrivare a una riparazione della situazione esistente, bisognerebbe comunque pensare a una normativa più severa in merito alle pratiche per il rinnovo della patente dopo una determinata età".

L’avvocato albese ricorda infatti come le più stringenti regole definite sul tema nel 2009 vennero riviste in termini meno rigidi dal contenuto del decreto "Semplifica Italia" del 2012, prevedendo che il vaglio dell’idoneità alla guida prima affidato a specifiche commissioni mediche diventasse appannaggio di singoli medici. "Va invece rimarcato come la commissione fosse la formula più idonea a verificare le effettive capacità dell’anziano alla guida, tenuto conto del fatto che l’aumentare dell’età ingenera normalmente un corrispondente incremento dei deficit visivi e uditivi, oltre a un rallentamento nei riflessi in taluni casi condizionato anche dall’azione di farmaci".

Ezio Massucco

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