Attualità - 07 febbraio 2020, 12:57

Ultra75enni come i neopatentati, avvocato albese raccoglie firme per chiedere una legge: "Con simili limiti mia sorella forse non sarebbe morta"

A promuovere la petizione il fratello di Romana Sacco, la 64enne albese vittima del tragico incidente verificatosi lungo la circonvallazione albese lo scorso 3 gennaio. Sabato banchetto al civico 5 di via Cavour, presso l’abitazione in cui viveva anche la pensionata

La scena del tragico incidente verificatosi lo scorso 3 gennaio in corso Michele Coppino

Estendere agli ultra75enni le limitazioni alla guida che già riguardano i neopatentati. E’ la richiesta che arriva dall’avvocato albese Umberto Sacco, fratello maggiore di Romana, la pensionata albese vittima del pauroso incidente occorso lo scorso 3 gennaio in corso Michele Coppino ad Alba, dove l’utilitaria sulla quale sostavano la donna e il figlio di lei, Alberto Bianco, venne travolta dal Range Rover guidato da una 83enne residente a Guarene.

A poco più di un mese dalla disgrazia, il fratello della vittima, a lei da sempre molto legato, ha deciso di portare avanti una personale battaglia per dare una risposta concreta a una domanda che ha caratterizzato il dibattito seguito a quell’incomprensibile e tragico incidente: può una persona dall’età particolarmente avanzata mettersi alla guida di ogni tipo di mezzo, o non sarebbe forse opportuno imporre limitazioni (in primis con riguardo alla potenza dei veicoli e alla velocità massima che possono tenere) quali quelle da tempo presenti nel nostro ordinamento con riguardo a chi la patente l’ha appena conseguita?

Assistito dal collega Roberto Ponzio, l’avvocato Sacco evidenzia l’incoerenza della normativa attuale perché, se le limitazioni in discorso per i soggetti alle prime armi nella guida si giustificano con l’inesperienza, per gli ultra65enni risulterebbero parimenti doverose in ragione del fisiologico rallentamento dei riflessi.

"Moralmente mi sento in dovere di ricordare Romana in questo modo, affinché si arrivi a un’iniziativa parlamentare in questa direzione – ribadisce al nostro giornale l’avvocato Sacco -. Magari mia sorella sarebbe morta lo stesso, ma è anche possibile che con un banale accorgimento di questo tipo, di comune buon senso, adesso noi non staremmo a piangerne la scomparsa. Per questo sabato prossimo propongo di raccogliere mille firme, come già fatto al suo funerale, per stimolare il legislatore nazionale in questa direzione".

"Non ho nulla contro la signora che era alla guida di quell’auto –
prosegue Umberto Sacco –, ma sono convinto che estendendo in questa direzione l’attuale normativa piangeremo molti meno morti. Centinaia di persone ai suoi funerali e anche successivamente mi hanno incoraggiato in questa direzione, un motivo in più per ricordare mia sorella".

L’iniziativa sarà attuata mediante una raccolta firme, con banco posto al civico 5 di via Cavour, davanti all’abitazione della defunta, che si svolgerà sabato 15 febbraio 2020, dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 15 alle ore 18, con l’intento di raccogliere almeno un migliaio di sottoscrizioni a supporto della proposta di legge.

Romana Sacco, aveva 64 anni

Redazione