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Agricoltura | 16 gennaio 2020, 15:45

Produzione di riso, dimezzati i limiti sul cadmio: Gianna Gancia si appella alla Commissione UE

"Il dimezzamento, pur animato da propositi salutistici, rischia unicamente di falciare la capacità produttiva di vastissimi territori italiani a partire dal NordOvest"

Produzione di riso, dimezzati i limiti sul cadmio: Gianna Gancia si appella alla Commissione UE

Riso amaro per i produttori italiani, in particolare del Piemonte e della Lombardia che, assieme a Veneto, Emilia Romagna e Sardegna rappresentano i territori forti di maggiore produzione nel settore.

Con obiettivi salutistici, in teoria nobili ma all'atto pratico devastanti - come avviene sempre in casi simili - la Commissione europea ha infatti proposto, a conclusione di consultazioni concluse il 15 gennaio scorso, il dimezzamento del livello di cadmio nel riso, dagli attuali 0,20 ai prospettati 0,10 microgrammi per ogni chilogrammo di prodotto.

Questo - come emerge dall'allarme lanciato da Gianna Gancia, parlamentare europea della Lega e autrice di una specifica interrogazione ai commissari europei - a causa di una parificazione operata fra il riso e la categoria più generale dei cereali, senza alcuna attenzione allo choc produttivo che deriverà al comparto risicolo regionale e italiano che, ricorda ancora la rappresentante del Piemonte a Strasburgo e a Bruxelles, rappresenta la metà del totale della produzione realizzata dall'Unione europea, 0,8 milioni di tonnellate su complessivi 1,6 milioni.

I calcoli forniti dall'onorevole Gancia parlano di uno choc produttivo che, in alcune aree provinciali del NordOvest e del Piemonte, arriva al 20 per cento in meno degli attuali volumi. "E ciò - rimarca la parlamentare - in maniera ulteriormente beffarda, poiché gli sbandierati propositi salutistici saranno vanificati, in attesa di correttivi, da una maggiore incidenza di arsenico, altro elemento tossico per certi versi ancora più insidioso del cadmio e contrassegnato purtroppo da un significativo livello di bioaccumulo nel riso in generale".

"La proposta della Commissione Ue - ricorda l'onorevole Gancia - si pone poi in contraddizione con le risultanze degli studi compiuti dalla European Food Safety Authority, l'autorità per la sicurezza del cibo che ha stabilito in 2,5 microgrammi per chilo corporeo il limite massimo settimanale tollerabile dal consumatore: quindi gli odierni valori medi, associati allo sforzo qualitativo in atto da sempre da parte dei nostri risicoltori, fa sì che già ora il contributo alla salute del prodotto made in Italy sia del tutto onorato, senza considerare che i livelli di consumo di riso in Europa non sono paragonabili a quelli, per esempio, dei Paesi dell'estremo Oriente dove esso rappresenta il principale apporto calorico".

La soluzione migliore e più equilibrata è quindi un'altra, conclude Gianna Gancia: "stabilire una fase di transizione, da qui all'entrata in vigore della nuova programmazione economica europea 2021-2027, nella quale il livello di cadmio rimanga a 0,20 microgrammi e, in parallelo, in ossequio al tanto proclamato New Green Deal, siano sostenuti con idonei fondi Ue e ministeriali i progetti di ricerca colturale e agronomica finalizzati a pervenire allo stesso risultato di ulteriore contenimento degli elementi tossici nel riso, garantendo ai produttori una piena neutralità economica dal punto di vista dei costi di accesso a queste innovazioni e assicurando piena continuità produttiva".

comunicato stampa

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