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Attualità | 17 settembre 2019, 15:01

Autoscuole sul piede di guerra per l'IVA sulle lezioni di guida: cambiata la legge, dovranno versare 5 anni di IVA, circa 110mila euro

Domani 18 settembre è prevista una serrata di protesta che, in Granda, coinvolgerà circa il 50% delle autoscuole aderenti a UNASCA e Confarca. Musso di UNASCA: "Probabile che qualcuno sarà costretto a chiudere". Per gli utenti un'ora di scuola guida costerà più di 40 euro; la patente per il "cinquantino" salita a circa 500 euro, il costo di una patente professionale aumentato di circa 900 euro

Autoscuole sul piede di guerra per l'IVA sulle lezioni di guida: cambiata la legge, dovranno versare 5 anni di IVA, circa 110mila euro

Serrande abbassate domani, mercoledì 18 settembre, per le autoscuole italiane, che sospenderanno le lezioni e le loro attività, in orario mattutini, da Aosta a Siracusa. La ragione della protesta è l’introduzione dell’IVA al 22 per cento sulle patenti a partire dal 3 settembre scorso ma, ancor più, il recupero retroattivo dell’imposta su tutti corsi per le patenti già effettuati sino al 2014.

Tradotto in soldoni, significa, mediamnete, un costo per ogni autoscuola di corca 110mila euro. Per la provincia di Cuneo, che conta circa 60 autoscuole, si superano i 6milioni di euro.

Lo sciopero domani, in Granda, sarà a macchia di leopardo: si stima una partecipazione del 50%.

Il cambio di regime fiscale sulle attività formative è stato deciso dall’Agenzia delle Entrate con la Risoluzione 79 del 2 settembre scorso. Il Fisco ha infatti recepito la sentenza della Corte di Giustizia Europea del 14 marzo di quest’anno che nega che l’insegnamento delle autoscuole abbia gli stessi requisiti di scuole o università e che, perciò, debba essere sottoposto all’imponibilità IVA, chiedendo però un’integrazione delle dichiarazioni dei redditi sulle ultime cinque annualità fiscali aperte.

L’esenzione IVA era in vigore dal 1972.

Due gli effetti della Risoluzione 79, anzitutto una difficile, se non impossibile, azione di recupero dell’aliquota IVA sugli ex allievi che hanno pagato quanto pattuito secondo i listini degli anni scorsi quando vigeva per legge l’esenzione; in secondo luogo le conseguenze sulla sicurezza stradale con il calo drastico delle ore di guida degli allievi nel rapporto tra budget previsto e aumento delle tariffe delle autoscuole.

"Il rischio reale è che molte autoscuole siano costrette a chiudere. Noi siamo d'accordo sull'introduzione dell'IVA, perché di fatto non ci cambierebbe nulla. Quello che non siamo disposti ad accettare è la retroattività del provvedimento: come facciamo a chiedere l'IVA a chi ha preso la panete 5 o 4 anni fa, quando aveva firmato un contratto che prevedeva una determinata cifra? Non è possibile ed è anche illegale", spiega Ivano Musso di UNASCA Cuneo.

Per le autoscuole un vero e proprio salasso.

Ma lo è anche per le famiglie, perché, dallo scorso 3 settembre, il costo medio di un'ora di guida è salito di un quarto e si aggira, adesso, sui 40 euro. Il costo della patente per la guida di un "cinquantino" arriverà quasi a 500 euro. Il che significa meno patenti e meno autonomia per i 14enni che magari vivono in paesi dove un mezzo di trasporto è indispensabile. Per chi deve prendere una patente professionale per il trasporto merci o persone, l'aumento è addirittura di circa 900 euro.

"Lo scenario è molto semplice - spiega Sergio Cozza di Confarca Cuneo -. Si ridurranno le ore di guida, a discapito della sicurezza stradale. Si arriverà a sostenere l'esame con il numero minimo di lezioni. Ogni famiglia dovrà sborsare il 22% rispetto ai costi fino al 1° settembre 2019. Le autoscuole dovranno sobbarcarsi, invece, l'IVA retroattiva, perché ricade completamente sugli operatori. Ci stiamo attivando. Molte autoscuole - parliamo per lo più di aziende familiari con due o tre addetti - se la cosa rimarrà così, non ce la faranno".

Barbara Simonelli

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