- 16 luglio 2019, 10:00

Stagionali di Saluzzo, la Caritas: “Nessun uomo dev’essere costretto a non avere alternative rispetto al dormire a terra”

Le riflessioni del Presidio Caritas diocesano dopo la manifestazione di ieri (lunedì): “Oggi mentre i braccianti ‘rientravano’ al foro Boario, alla fine della manifestazione, un imprenditore agricolo siglava contratti a bordo strada, sul tettuccio di una macchina, ma nessuno ha ‘urlato’”

L'apertura dei cancelli del Foro Boario, ieri pomeriggio, a Saluzzo

L'apertura dei cancelli del Foro Boario, ieri pomeriggio, a Saluzzo

A margine della protesta che ieri (lunedì) i migranti stagionali – dopo una ventina di ore trascorse all’addiaccio, sotto la pioggia battente – hanno posto in essere per le vie del centro di Saluzzo, interviene anche il Presidio della Caritas diocesana, con alcune riflessioni che riportiamo integralmente.

“Oggi il nostro Presidio della Caritas di Saluzzo ha assistito alla manifestazione dei braccianti per le strade della città. Ci sono stati momenti di forte tensione, generati dalla fatica e dalle privazioni che i braccianti vivono da settimane.

Sono persone divenute ‘invisibili’ nel nostro Paese, relegate ai margini della società e per questo ancora più fragili, in alcuni casi anche vittime di sfruttamento lavorativo.

Oggi, dopo aver trascorso tutta la giornata sotto una pioggia incessante e gelida, dopo settimane di notti all'aperto, hanno sentito la necessità di “urlare” per le strade, provando a riappropriarsi di una visibilità.

È stato aperto il Pala CRS, il palazzetto che si trova al Foro Boario, dove dormiranno questa notte.

Come Caritas partecipiamo ai tavoli di confronto su questa situazione con altri soggetti del territorio, apriamo accoglienze per i più vulnerabili, Casa Madre Teresa, e attraverso l'attività di Presidio offriamo un supporto a livello sanitario, lavorativo, legale e amministrativo in Infopoint, nelle accoglienze diffuse e nei diversi luoghi dove vivono o lavorano i braccianti.

Riteniamo che nessun uomo debba essere costretto a non avere alternative rispetto al dormire a terra, su un cartone gettato a coprire l'asfalto. Continuiamo a ribadire la necessità di politiche che coinvolgano le istituzioni prefettizie e nazionali, oltre a quelle locali, in grado di rispondere alle esigenze della manodopera bracciantile del territorio e di garantire alloggiamenti dignitosi.

Oggi mentre i braccianti ‘rientravano’ al foro Boario, alla fine della manifestazione, un imprenditore agricolo siglava contratti a bordo strada, sul tettuccio di una macchina, ma nessuno ha ‘urlato’.

Ribadiamo che le soluzioni vadano trovate nel garantire la legalità nei rapporti di lavoro: il mondo agricolo è chiamato, con sempre maggior urgenza a strutturare filiere che garantiscano un'equa retribuzione e le giuste condizioni lavorative agli imprenditori agricoli locali e a chi raccoglie la frutta per vivere”.

Nicolò Bertola

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