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Attualità | 04 giugno 2019, 12:57

Il biometano: se non ora quando? Partecipato seminario a Roreto di Cherasco

Promosso da Banca di Cherasco e Agroenergia, il convegno ha permesso di fare il punto sulle opportunità economiche legate alla produzione del carburante rinnovabile e sostenibile

I relatori intervenuti all'incontro

I relatori intervenuti all'incontro

Venerdì 31 maggio, presso l’Auditorium di Banca di Cherasco, si è tenuto il convegno "Biometano: se non ora, quando? Le opportunità del biometano per la zootecnia", organizzato da Banca di Cherasco e Agroenergia.

Durante l’incontro si è offerta alle aziende presenti una prospettiva sul biometano in agricoltura, alla luce del crescente interesse del mondo dei carburanti per il biometano e per il suo ruolo di carburante rinnovabile e sostenibile.

ll biometano può offrire un futuro di sostenibilità economica agli impianti di biogas esistenti, al termine del periodo incentivato, a condizione che si possa convertire l'alimentazione da una dieta basata su biomasse coltivate, a una centrata su sottoprodotti e scarti agricoli, condizione necessaria per ottenere la qualifica di biometano avanzato.

Questo rende il biometano particolarmente interessante per le aziende agricole legate alla zootecnia. Tuttavia, la molteplicità delle alternative possibili nella produzione e nella commercializzazione, dalla scelta della dimensione dell'impianto, alla modalità di immissione in rete, che a loro volta hanno anche un impatto sulle scelte tecnologiche nell'upgrading, possono porre, in aggiunta al problema della reperibilità delle fonti di finanziamento, degli ostacoli per gli imprenditori interessati a entrare nel mondo del biometano.

Sono intervenuti Piero Mattirolo, amministratore delegato di Agroenergia, Danilo Rivoira, responsabile commerciale di Banca di Cherasco, Christof Erckert di Bts-Biogas, Corrado Moalli del Bit, Andrea Chiabrando del Consorzio Monviso Agroenergia, Davide Zecchini di Sapio e Guido Roveta di Criotec.

Il biometano agricolo ha avuto una partenza più lenta di quello da rifiuti ma la sua dinamica nel lungo periodo potrebbe essere più interessante grazie anche al crescente sviluppo del metano liquido per i trasporti pesanti e della necessità di una capillare diffusione dei punti di distribuzione. Non è un caso che i primi impianti di biometano agricolo realizzati in Italia abbiamo scelto la strada della vendita di gas liquefatto rispetto alla immissione in rete”, ha spiegato Piero Mattirolo.

Banca di Cherasco è sempre alla ricerca di temi importanti per il proprio territorio e il biometano è uno di questi – ha dichiarato Danilo Rivoira –. Con questo evento proseguiamo la nostra attività di formazione come banca del territorio per il mondo agricolo, il cui obiettivo è quello di aiutare tutta la filiera a essere sempre aggiornata sulle opportunità e sulle innovazioni”.

Redazione

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