Marco Filippa (1962) vivo a Savigliano. Architetto e docente di Discipline grafico-pubblicitarie e Storia dell'arte, ho ideato e curato decine di mostre di arte contemporanea per gli “Amici della Biblioteca” (Villafranca Piemonte), per “EnPleinAir-arte contemporanea” (Pinerolo), ho collaborato alla realizzazione del ciclo di mostre La Via del Sale per “Il Fondaco” di Bra.
Militante Radicale da sempre. Ho contribuito a molte campagne e raccolte firme. Mi piace ricordare: le iniziative per istituire la Corte Penale Internazionale, le proposte di legge di iniziativa popolare sull’eutanasia e più recentemente quella denominata “Ero Straniero-l’umanità che fa bene”. Alle elezioni del 26 maggio sono candidato, alle regionali del Piemonte nel collegio di Cuneo, con +Europa Sì TAV e sosteniamo la candidatura di Sergio Chiamparino Presidente.
Che cosa potrei fare nel Consiglio Regionale è scritto nella mia storia, sono quelle le competenze che potrei spendere per sviluppare sempre più un Piemonte come Regione europea, per le sue peculiarità territoriali, il suo patrimonio artistico e paesaggistico, la sua cultura enogastronomica. Serve potenziare le reti dei trasporti (da quelle ciclabili a quelle stradali non trascurando le “vie d’acqua”), coniugandole con un’ecologia del sistema, avvalendosi di tutti i contributi tecnologici per sviluppare e comunicare l’esistente. Occorre potenziare efficacemente l’uso dei contributi europei.
Per quanto riguarda la crescita economica, occorre lavorare per potenziare la formazione permanente, perché solo una società che fa ricerca opera in prospettiva. Dal diritto allo studio (in un’ottica meritocratica che consente di valorizzare le eccellenze indipendentemente dai redditi) fino a supportare le aziende esistenti e le nascenti start up.
Una regione all’insegna della ricerca che sappia continuare a sviluppare le sue potenzialità, senza pregiudizi tecnologici e/o scientifici. Infine, ma non ultimo, lavorare per un’istituzione rispettosa di ogni istanza religiosa assicurando il principio di assoluta laicità.Questo potrei offrire alla regione in cui vivo da sempre. Lontano da ogni logica di potere, col metodo della “scuola Radicale”, per sviluppare i principi della nobiltà della politica come arte del governare senza miracoli, con una costante dedizione allo studio dei problemi e alle loro possibili soluzioni.