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Attualità | 04 aprile 2020, 16:15

#Iorestoacasa a leggere racconti gialli

Per gli amanti della lettura: idee sul genere “noir” e autori da riscoprire per questo primo fine settimana di aprile da trascorrere in casa, sul terrazzo o in giardino

Immagine di repertorio - Pixabay

Immagine di repertorio - Pixabay

 

Se non avete messo nel cassonetto della carta i vecchi libri della collana Giallo Mondadori e magari li avete conservati in soffitta, è tempo di tirarli fuori, rispolverarli e rileggerli.

Non c’è miglior passatempo di un thriller dalla trama appassionante che ci fa trascorrere qualche ora di svago.

Se invece non ne avete in casa, poco male, c’è la possibilità di prenderli in prestito in formato digitale grazie al prezioso servizio di biblioteca online offerto dal Sistema Bibliotecario Cuneese (info: www.comune.cuneo.it/cultura/sbc.html).

Per accedervi è sufficiente avere un tablet o PC con una connessione internet ed essere iscritti ad una delle biblioteche cuneesi aderenti al circuito Media Library On Line (MLOL).

Una volta scaricato il libro disponibile lo si può leggere off line.


Tra i tanti scrittori si può scegliere tra Georges Simenon con il commissario Maigret, Agatha Christie con Poirot o Miss Marple, Patricia Cornwell con Kay Scarpetta, Andrea Camilleri con Salvo Montalbano e tanti altri. Tra le giovani scrittrici italiane ci si può divertire leggendo i libri di Alice Basso, la cui protagonista è Vani Sarca, o la serie di Alessia Gazzola con Alice Allevi.


Per gli appassionati di libri gialli è anche tempo di riscoprire scrittori un po' dimenticati: tra questi vi è Augusto De Angelis definito da alcuni come “il vero creatore del giallo all’italiana”.

Egli scriveva sotto la censura fascista ed ha creato il commissario De Vincenzi, il cui motto è “Il delitto è una derivazione della personalità”.

Per questo l’arguto personaggio, “commissario e poeta” a capo della squadra mobile del capoluogo lombardo, passa le notti al commissariato di piazza San Fedele rifugiandosi negli scritti di Platone, San Paolo e Freud, anteponendo gli indizi psicologici ai rilievi della Scientifica.

Presenta similitudini con il commissario Maigret di Georges Simenon, ma è più colto. Non è un investigatore deduttivo alla Sherlock Holmes, ma un rigoroso ragionatore e, per scoprire il colpevole, non si basa troppo su indizi materiali e perizie balistiche, in un’epoca in cui non esistevano l’analisi del DNA o la ricerca di tracce di sangue con il Luminol sulla scena del crimine.

Il commissario cerca prima di tutto di capire il contesto esistenziale in cui matura il delitto, perciò si muove lentamente tra vari ambienti (bar, portinerie, circoli, case private) osservando, interrogando e cercando d'immedesimarsi nella psicologia dei personaggi; il suo intuito lo porta prima o poi sulla pista giusta, che segue con pazienza e tenacia, fino a trovare la soluzione del crimine ed arrestare il colpevole.

Nelle sue storie semplici, ma cariche di umanità, De Vincenzi cerca di capire chi sia stato l’assassino e soprattutto il movente delle sue azioni, muovendosi sempre con discrezione nell’alta società milanese oppure nei bassifondi, sempre seguito dalla sua squadra.

Il commissario De Vincenzi è il protagonista di una serie di quindici romanzi pubblicati ed ambientati tra 1935 e 1942, riscoperti da Oreste del Buono negli anni 70 e ripubblicati dalla casa editrice Sellerio nel 2000.

Negli anni settanta è stata trasmessa dalla RAI la serie televisiva “Il commissario De Vincenzi”, in cui il personaggio del protagonista è stato interpretato dal bravissimo Paolo Stoppa.

Tra gli episodi: “L'albergo delle tre rose”, “Il mistero delle tre orchidee” e “Il candeliere a sette fiamme”.

Chi era Augusto De Angelis?

Nato a Roma nel 1888, giornalista e scrittore, negli anni Venti fu una delle firme di punta della cronaca del primo dopoguerra, con pezzi in cui lasciava trasparire il suo sarcasmo per Mussolini e il re, da tutti considerati intoccabili.

Nella sua breve carriera scrisse poco meno di una ventina di romanzi polizieschi, nella maggior parte dei quali è protagonista il commissario De Vincenzi. Nonostante il buon successo dei suoi libri, tuttavia, De Angelis non poté goderne a lungo: la censura del regime fascista infatti impose il sequestro del romanzi noir nonché la chiusura della famosa collana dei gialli Mondadori, sia perché vedeva con sospetto il genere letterario noir cosiddetto d'élite, considerato come un prodotto della cultura anglo-sassone, sia perché, per motivi propagandistici e di ordine pubblico, tendeva a far scomparire il crimine dalle cronache e dalla letteratura.

A causa dei suoi articoli pubblicati sulla "Gazzetta del Popolo", scritti dal 25 luglio all'8 settembre 1943, fu arrestato durante la Repubblica di Salò con l'accusa di antifascismo e successivamente trasferito nel carcere di Como. Uscì di prigione nel 1944 dopo aver scontato diversi mesi di detenzione e, estremamente provato e debilitato dalla prigionia, tornò a Bellagio sul lago di Como dove risiedeva, ma ebbe la sfortuna d'incontrarsi con un "repubblichino" della zona, che per una banale discussione, lo aggredì con pugni e calci, tanto da causarne la morte, avvenuta pochi giorni dopo per le conseguenze del pestaggio. Morì il 18 luglio 1944 a soli 56 anni.

Riscoprire i suoi libri significa immergersi nell’atmosfera della Milano degli anni 30 del secolo scorso, nelle sue strade, palazzi, alberghi di ogni livello, con personaggi di ogni estrazione sociale per scoprire tutte le indagini del commissario De Vincenzi.

Buona lettura!

Bruna Aimar

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