I formaggi. E’ importante produrli bene e con un sapore unico e inconfondibile, seguendo tutti i crismi della qualità e della sicurezza alimentare. Ma è anche importante saperli venderli, selezionandoli con attenzione e spiegandone le caratteristiche in quanto se ne conosce la provenienza.
Così fanno Michele Busso e la moglie Pierangela di Sommariva del Bosco, una cinquantina di anni entrambi, i quali con il loro banco ambulante frequentano, tutti i giorni della settimana, i mercati della Langa, del Roero e dell’Astigiano: il lunedì a Sommariva Perno; il martedì e sabato a Sommariva del Bosco; il mercoledì a Monticello d’Alba; il giovedì a Isola d’Asti, il venerdì a Roddino e la domenica a Buttigliera d’Asti.
Sono protagonisti di una storia affascinante, costruita sulla straordinaria passione per il loro mestiere e la continua ricerca di formaggi, già conosciuti o nuovi, con l’obiettivo di offrire sempre ai clienti la genuinità dei prodotti.
“Il mattino - dicono Michele e Pierangela - siamo impegnati al mercato. Ma il pomeriggio giriamo le vallate e le colline per cercare ciò che di meglio possano regalare. Vogliamo conoscere personalmente gli allevatori, parlare con loro, guardarli in viso, farci spiegare come viene trasformato il latte e gustare il prodotto finito. Solo così siamo sicuri di quanto proponiamo ai nostri clienti. Prima di essere negozianti specializzati in formaggi amiamo definirci selezionatori. Cerchiamo eccellenze buone, naturali e introvabili altrove”.
Vendono almeno un centinaio di tipi di formaggio, per la maggior parte del territorio cuneese, astigiano e in generale del Piemonte. A cui si aggiungono alcune specialità provenienti dal resto dell’Italia. “Sono prodotti - sottolineano ancora Michele e Pierangela - da scoprire nei tanti ricchi sapori, con la consapevolezza di avere dietro a ognuno di essi un pascolo, degli animali allevati con cura e delle persone: piccole aziende, spesso a conduzione famigliare, formate da pastori e maestri casari che amano profondamente il loro mestiere e lo testimoniano in modo egregio attraverso i formaggi”.
Andare a trovare Michele e Pierangela è un’esperienza unica. In particolare Michele, il cui carattere, in apparenza, sembra chiuso e silenzioso ma che poi, quando i clienti si avvicinano al banco e lui inizia a spiegare i formaggi, si illumina di parole. Dopo averli fatti assaggiare, i racconti della storia dei prodotti e dei produttori rappresentano il vero valore aggiunto dal quale emerge la competenza, ma anche la tanta passione trasferita ai clienti per un modo di lavorare che mette in cima a tutto la genuinità di quanto proposto.
Appeso alla vetrina del banco ci sono due piccoli cartelli scritti a mano sulla carta: “Qui si parla anche piemontese”. Un piccolo segno, però straordinariamente importante di cosa significhi mantenere saldo il legame con le proprie, antiche radici.
Il piccolo commercio fatica sempre di più a competere con la grande distribuzione organizzata e ormai, spesso, molti piccoli paesi non hanno più un negozio. Michele e Pierangela sanno far rivivere i rapporti tra le persone attraverso il loro lavoro quotidiano e la gioia di gustare cose buone unita a quella del rispetto delle tradizioni contadine. Proprio come un tempo.