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Eventi | 04 dicembre 2019, 10:55

Zonta: ad Alba una mostra e un concerto per celebrare il centenario dell’associazione femminile

La mostra in San Domenico “100 Donne per la storia” sarà visitabile dal 10 al 22 dicembre; giovedì 12 l’inaugurazione della mostra e, presso il Teatro Sociale G. Busca, lo spettacolo musicale “La musica salva la vita”

Zonta: ad Alba una mostra e un concerto per celebrare il centenario dell’associazione femminile

Nel 1919 negli USA nasceva il primo Club Zonta a Buffalo (NY), grazie alla visione della fondatrice Marian de Forest, che ha saputo riunire le prime donne laureate e professioniste accomunate dai propositi di correttezza delle proprie azioni (Zonta nel linguaggio Sioux significa onestà) e di fiducia nella parità dei diritti. Nel 1930, con l’apertura del primo Club in Europa, a Vienna, Zonta diviene International e ha tra le proprie finalità il miglioramento della condizione femminile a livello legale, politico, economico, dell’istruzione, della salute e professionale. Nel 1963 si costituisce il primo Zonta Club in Italia, a Milano. Risale al 1968 la fondazione del primo Club nell’Area 03 (Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e Principato di Monaco), di quello che diventerà nel 1994 il grande Distretto 30, a cui fanno riferimento in tutto o in parte otto Paesi d’Europa. Nell’anno 2002 nasce lo Zonta Club ad Alba. 

La mostra “100 Donne per la Storia”, con cui i Club Zonta dell’Area celebrano i 100 anni dalla nascita, ha quindi una dimensione internazionale ed è diretta a onorare le donne che in tale lasso di tempo hanno contribuito a cambiare il mondo. Il percorso, infatti, presenta i profili di cento donne accomunate dall’intraprendenza e dall’aver tracciato per prime strade in precedenza precluse al genere femminile, ispirando con il loro esempio le generazioni successive: oltre a Marian de Forest, la fondatrice di Zonta International, donne come l’eroina del volo Amelia Earhart, la pittrice Frida Khalo, la scrittrice Oriana Fallaci, la poetessa Alda Merini, l’attrice Anna Magnani e la ballerina Carla Fracci.    
Zonta Club di Alba, Langhe e Roero, proponendo anche la figura di due donne di grande importanza per il nostro territorio, come Maria Franca Ferrero ed Emma Bonino, inaugurerà la mostra fotografica il giorno 12 dicembre alle ore 17.30 presso la Chiesa di San Domenico, dove resterà aperta al pubblico dal 10 al 22 dicembre.

In occasione del centenario e dell’inaugurazione della mostra, Zonta Club di Alba, giovedì 12 dicembre, alle ore 19, presso il Teatro Sociale offrirà, inoltre, in collaborazione con la Fondazione Fossano Musica lo spettacolo “La musica salva la vita”. Il medesimo spettacolo si terrà anche giovedì 12 dicembre alle ore 11 per le scuole albesi. Su musiche scritte e dirette dal Maestro Nicola Ferro ed eseguite da un’orchestra di circa 30 elementi della Fondazione Fossano Musica, la voce narrante di Pinuccio Bellone presenta un racconto basato sui testi di Silvia Guberti, liberamente tratti dal libro “La musica salva la vita – Il sistema delle orchestre giovanili in Venezuela” di Ambra Radaelli.

“Lo Zonta Club di Alba, con questo spettacolo, ha deciso di condividere con la Fondazione Fossano Musica il messaggio di speranza di José Antonio Abreu Anselmi, ideatore di un sistema pedagogico rivoluzionario – dichiara la Presidente Angelica Mosca –, il quale attraverso l’insegnamento della musica salvò dal degrado e dalla delinquenza decine di migliaia di giovanissimi di entrambi i sessi votati a essere vittime della miseria materiale e morale vigente nei cosiddetti ‘barrio’, i bassifondi della città di Caracas”.

Negli anni 70 il venezuelano José Antonio Abreu Anselmi, di origine italiana da parte di madre, partendo da Caracas, fondò un insieme di orchestre giovanili (El Sistema) sparse in tutto il Venezuela per realizzare un sogno: salvare dalla strada della criminalità e del degrado milioni di bambini. Grazie a lui si avvicinarono alla musica ex carcerati, persone disabili, bambini provenienti da famiglie poverissime che senza una prospettiva di rinascita culturale non avrebbero avuto un futuro. La musica permise a queste persone di provare ad ascoltare e ad ascoltarsi, di prendere coscienza della dignità della loro vita e di smettere di essere “nessuno” per diventare “qualcuno”.

Comunicato stampa

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