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Curiosità | 19 novembre 2019, 19:00

Trentasei ore a Barolo: così "The New York Times" celebra la Langa del tartufo e del vino

Dal quotidiano Usa un lungo servizio alla scoperta delle bellezze e della bontà di un territorio "difficile da battere, quando si parla di regioni vinicole italiane"

Dopo la pubblicazione sull'edizione cartacea il lungo articolo è ora leggibile sulle pagine on line del Nyt

Dopo la pubblicazione sull'edizione cartacea il lungo articolo è ora leggibile sulle pagine on line del Nyt

"Borghi sonnolenti, colline ricoperte di vigneti, pasta spolverata di profumate lamelle di tartufo e vino che sa di violetta: sono solo alcuni motivi per visitare questo paradiso gastronomico". Un sottotitolo che è già più di un programma quello che introduce alla lettura di "36 hours in Barolo", approfondito servizio col quale la seguita rubrica "Travel" del "The New York Times" ha voluto portare i lettori del celebre quotidiano a stelle e strisce (700mila per l'edizione cartacea, oltre un milione per quella on line) alla scoperta di un territorio "hard to beat" – difficile da battere – quando si parla di regioni vinicole italiane.
 
"Meno affollato del Chianti, il cibo migliore che in Friuli, il paesaggio più lussureggiante che in Umbria o in Sicilia", lo presenta l’inviata Ingrid K. Williams, prima di iniziare un viaggio di – appunto – 36 ore alla scoperta delle nostre ricchezze, culinarie ed enologiche in primis. Di "un paradiso gastronomico famoso per le sue ricche paste e per i tartufi bianchi, di stagione in questo momento". Una "nobile regione vinicola" che, oltre a produrre "il più venerato dei vini italiani" è anche "una delizia da visitare, soprattutto in autunno dopo un viaggio all’annuale Fiera del Tartufo nella vicina città di Alba. Lungo strade tortuose che si inerpicano su ripide colline ricoperte da ordinate file di viti di nebbiolo, più avanti c'è sempre un antico castello, o una tenuta vinicola di fama mondiale, o un panorama da libro delle fiabe". L’importante, si spiega, è "portare l’appetito".

Il viaggio è fatto di undici tappe e prende il via da La Morra, coi suoi panorami, la Cantina Comunale, gli sgargianti colori della Cappella del Barolo dipinta da David Tremlett e Sol LeWitt, le sue osterie. Prosegue poi a Monforte d’Alba, col suo borgo medievale e l’Auditorium Horszowski, per poi passare alle cantine dei principali produttori: quelle "polverose" della Bartolo Mascarello, e quelle dove la fanno da padrone le barrique, in una sessione di degustazione con Elio Altare, toccando anche le aziende vinicole votate alle tecniche biodinamiche, come nel caso della G.D. Vajra di Barolo.

Un passaggio a Verduno, e il tempo di gustare un Pelaverga, che la giornalista si fa catturare dall’austera bellezza del maniero di Grinzane Cavour, simbolo del territorio Unesco: "Un castello da favola con le sue maestose torri e la facciata in mattoni rossi sbiaditi", "sede dell'annuale Asta Mondiale del Tartufo Bianco d'Alba, dove gli appassionati di tartufo di tutto il mondo si riuniscono nel tardo autunno per fare offerte sugli esemplari più scelti della stagione".

Sul far di una nuova sera, una passeggiata tra le strade medievali di Serralunga, dove gustare "tajarin, preparati secondo la tradizione, con 30 tuorli d'uovo, e serviti con abbondante ragù di salsiccia", prima che la domenica conduca l'inviata e i suoi a questo punto incuriositi lettori sui percorsi dei mille sentieri che in queste colline possono diventare meta di un’escursione "invitando mountain bike, amanti dello jogging e passeggiatori domenicali nei vigneti e nella natura circostante". Un "delizioso itinerario" sale attraverso i vigneti e ci porta al tranquillo borgo di Novello, col suo "ornato castello neogotico", prima di tornare a Barolo, attraverso colline disseminate di vigneti, verso l’antico maniero, alle origini fortezza difensiva, poi casa di campagna della nobile famiglia Falletti, oggi sede del WiMu, il Museo del Vino.

Alcuni consigli su dove dormire e lo spot a misura di gourmet è fatto, accompagnato dalle bellissime foto di Susan Wright e da un’utile mappa. Per leggerlo basta andare qui.

Ezio Massucco

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