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Eventi | 22 maggio 2019, 18:54

Alba, l'organo della chiesa di Cristo Re suona "en hommage" a Notre-Dame de Paris

Formatosi musicalmente a Parigi, l'albese Gabriele Studer è tra i concertisti che in tutto il mondo hanno raccolto l'invito a celebrare la tradizione organistica della cattedrale andata distrutta

L'organista albese Gabriele Studer

L'organista albese Gabriele Studer

Il 15 aprile scorso, l’Europa intera ha trattenuto il fiato, fissando attonita le immagini delle fiamme che lambivano, avvolgevano e dilagavano prepotentemente in uno dei suoi edifici simbolo, la cattedrale di Notre-Dame di Parigi.

Quelle brevi, e al tempo stesso interminabili ore, in cui abbiamo seguito sgomenti l’instancabile sforzo dei pompieri, temendo di assistere inermi alla completa distruzione della cattedrale, ci hanno mostrato la fragilità nascosta dietro opere che tutti noi abbiamo sempre considerato immutabili, incrollabili, eterne.

Opere che hanno fatto parte delle vite di tanti di noi, immortalate sullo sfondo delle nostre fotografie, mete di visite fugaci nel corso di viaggi del weekend, silenziose testimoni di passeggiate, incontri, amicizie, storie d’amore.

Notre-Dame, alla fine, è rimasta in piedi, seppur gravemente danneggiata; ci vorranno anni, decenni più probabilmente, perché possa tornare al precedente splendore e ad accogliere fedeli e visitatori. I danni al patrimonio artistico sono ingenti, sebbene molte opere siano rimaste, fortunatamente, indenni.

Tra gli elementi d’inestimabile valore che hanno rischiato di essere distrutti dalla furia delle fiamme non c’erano solo dipinti, sculture, oggetti di culto; uno dei beni artistici più importanti custoditi nella cattedrale è il maestoso organo storico, opera dell’organaro Aristide Cavaillé-Coll, datato 1867, composto da ben 5 tastiere e oltre 8.000 canne.

Questo strumento ha visto avvicendarsi alla sua consolle i più famosi interpreti e compositori che hanno scritto la storia della musica organistica francese e mondiale, come Louis Vierne, Léonce de Saint-Martin, Pierre Cochereau... senza naturalmente dimenticare gli attuali organisti titolari. ​Incredibilmente, l’organo è scampato all’incendio, e la sua struttura principale è rimasta intatta; tuttavia i delicatissimi e sofisticati meccanismi di funzionamento necessiteranno di lunghi e accurati restauri prima che l’organo possa tornare a suonare.

Per questo motivo la comunità musicale si è mobilitata, promuovendo un ciclo di iniziative concertistiche volte a celebrare la grandezza della tradizione organistica di Notre-Dame e a contribuire economicamente ai lavori di restauro che consentiranno di udire nuovamente le potenti note dell’organo storico.

In particolare, nella Repubblica Ceca, terra dove l’amore per la musica è molto radicato nella cultura collettiva, un organista della diocesi di Olomouc ha scelto la data di sabato 25 maggio 2019 per organizzare una giornata di concerti per organo “en hommage à Notre Dame de Paris”, lanciando un invito che è stato prontamente accolto da molti suoi colleghi organisti di tutta Europa e Stati Uniti.

La chiesa albese di Cristo Re, in accordo a una tradizione improntata alla valorizzazione delle iniziative culturali e musicali, non poteva mancare all’appello. L’organista Gabriele Studer, albese per nascita ma parigino per formazione musicale, ha aderito entusiasticamente alla proposta con il supporto della medesima parrocchia, di cui è organista titolare, selezionando per l’occasione un programma musicale adatto alla circostanza; una prima parte dedicata ad autori del periodo barocco e una seconda parte in omaggio agli storici organisti di Notre-Dame, che hanno composto la propria musica pensando all’organo della cattedrale parigina; in particolare, la figura principale sarà quella di Louis Vierne, organista non vedente che per 37 anni ne occupò il posto di titolare, morto seduto alla consolle dell’organo di Notre-Dame pochi istanti dopo il termine del suo 1750° concerto.

L’appuntamento musicale è quindi per sabato 25 maggio alle ore 21 presso la chiesa di Cristo Re ad Alba, per testimoniare il valore immortale e internazionale dell’arte e della musica che ci uniscono al di là delle frontiere.

Comunicato stampa

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