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Politica | 20 aprile 2019, 07:45

#controcorrente: si sta perdendo la memoria della Lotta di Liberazione dalla quale è nata la nostra democrazia

Proprio a Cuneo, patria di Galimberti e della Resistenza, a febbraio quattro studenti di un liceo cittadino hanno fatto il saluto romano davanti a un manifesto dei campi di sterminio. Forse per loro è stato un gioco, ma, insieme a tanti altri episodi, che stanno accadendo sul territorio italiano, rappresenta un pericoloso segnale di come si stia allontanando il ricordo di quel drammatico periodo

Cuneo: una fiaccolata del 25 Aprile negli anni passati

Cuneo: una fiaccolata del 25 Aprile negli anni passati

Nello scorso mese di febbraio, è accaduto proprio a Cuneo: citta medaglia d’oro per la Resistenza. E città da dove partì il 26 luglio 1943, con il discorso di Duccio Galimberti, la Lotta di Liberazione contro i feroci occupanti nazisti e la violenta dittatura fascista. Due mesi fa, quattro studenti di un liceo cittadino hanno fatto il saluto romano davanti al manifesto dei campi di sterminio nella mostra fotografica organizzata all’interno della scuola per il “Giorno della Memoria”.

Può essere considerato un gesto piccolo. Quasi insignificante. Ma è uno dei tanti che, negli ultimi tempi, si sta insinuando velenoso nella mente e nella cultura dei cittadini di domani. E anche, purtroppo, nelle generazioni di quelli più grandi di età che, attraverso varie forme, tra cui le azioni squadriste, hanno iniziato, sempre più apertamente, a propagandare il pensiero fascista. In tante parti d’Italia. Gesti, tra l’altro, vietati dalla Costituzione. Ma nessuno sta intervenendo.

E non sono goliardate. Sono segnali di una pericolosa tensione che sta covando sotto le ceneri e va bloccata sul nascere per evitare ferite mortali alla democrazia e alla libertà del nostro Paese. Il saluto romano dei quattro studenti, non rappresentava, al momento, un coltivare quell’ideologia disastrosa contro la quale hanno magari combattuto i loro nonni. Forse era solo un gioco. Tuttavia è un gioco che può seminare la convinzione di essere nel giusto perché si sta allontanando la memoria di quel terribile periodo storico.

Le proposte istituzionali e di tante associazioni per non dimenticare le mostruosità di quegli anni sono state e continuano a essere numerose. Evidentemente, però, non bastano. Molte volte, le nuove generazioni, e non solo, restano abbagliate da altri modelli di vita e i valori di giustizia e di democrazia germogliati durante la Lotta di Liberazione e sui quali è stata scritta la nostra Carta Costituzionale si stanno perdendo per strada. Tanti giovani, e non solo, sono rimasti senza punti di riferimento e diventa sempre più difficile spiegare loro che la libertà di cui godiamo ora è frutto di quella Resistenza contro le dittature criminali.

Il 25 Aprile si celebra il 74º anniversario della Liberazione dell’Italia. Con manifestazioni in tutto il Paese. A Cuneo sono in programma gli interventi del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, del sindaco, Federico Borgna, la fiaccolata,  il concerto in piazza Virginio e le cerimonie istituzionali.

Ma sono sufficienti? Forse no, visto che per gioco o per convinzione c’è chi, in modo esplicito, inneggia al fascismo. E allora bisogna insistere, ancora e sempre di più, nel proporre iniziative per non dimenticare. Perdere la memoria storica è drammatico. Perché, dal titolo di un’opera del pittore spagnolo Francisco Goya, “Il sonno della ragione genera mostri”. E il sonno della ragione prende il sopravvento se si perdono i semi della memoria.                                   

#controcorrente

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