L’ultimo libro di Fabio Bailo, “Braidesi tra terra, cielo e mare. Le associazioni d’arma a Bra ieri e oggi” (Araba Fenice editore), è un ritratto di chi, nato o cresciuto all’ombra della Zizzola, ha vestito una divisa militare.
Vi è stato un tempo in cui, raggiunta la maggiore età, con la chiamata di leva ogni giovane affrontava l’esperienza che lo avrebbe consegnato all’età adulta: la naja.
Per molti quell’esperienza, la ferma militare, non si conclude con l’agognato foglio di congedo e il ritorno alla vita civile. Diviene elemento costitutivo dell’identità, soprattutto quando, giunti alla pensione e assolti gli obblighi familiari più pressanti, si ha tempo e voglia di riscoprire e rivivere il proprio passato. A un certo punto, oltre che marito, padre, giocatore di biliardo o camperista, ci si scopre anche alpino, marinaio, bersagliere. E così via. E allora in molti casi si fa il passo seguente: presentarsi alla sede della propria associazione d’arma.
A essere onesti il quadretto delineato appartiene ormai al passato per molte ragioni, in primo luogo il superamento del servizio militare a favore della ferma professionale, il mondo delle associazioni d’arma da tempo tende a ridimensionarsi.
A spronare alla scrittura Bailo è proprio il desiderio di mappare questo universo umano, ieri e oggi.
Trecento pagine, duecento foto quasi sempre corredate da didascalia completa, oltre seicento persone citate. Questi alcuni dei numeri di un lavoro lungo e articolato, di cui il libro è sintesi e punto d’arrivo.
“Braidesi tra terra, cielo e mare” sarà presentato a Bra lunedì 15 aprile alle ore 21 presso la sala conferenze del centro polifunzionale “Giovanni Arpino”.
Con l’autore prenderanno la parola i presidenti dei sodalizi d’arma ancora presenti a Bra e i testimoni di quelli che nel tempo si sono estinti.
Inoltre, la serata sarà impreziosita dalla proiezione di filmati che documentano alcune attività svolte dalle associazioni d’arma braidesi nel recente passato.