Doveva essere, quella di ieri sera, la direzione provinciale in cui varare la lista per le regionali e invece è stata una riunione a dir poco turbolenta.
Non solo Forza Italia non ha fatto chiarezza rispetto alle candidature, ma ne ha persa una per strada, quella del saluzzese Fulvio Bachiorrini.
Il coordinatore azzurro nella città marchionale ha sollevato la questione della “sovrarappresentatività” del territorio albese a scapito di altre aree della Granda.
Alla chiarificazione di questo aspetto ha subordinato la sua disponibilità alla corsa per Palazzo Lascaris.
Il caso sollevato da Bachiorrini ha monopolizzato gran parte della serata, alla quale non erano presenti i due big del partito, Alberto Cirio ed Enrico Costa.
Dalle scarne indiscrezioni, risulta che il “caso Claudio Sacchetto”, quello politicamente più rilevante, non sia nemmeno stato affrontato.
Stamane, il Corriere della Sera indica l’ex assessore regionale all’Agricoltura in predicato per il “listino” del Presidente, ma è un’ipotesi che non trova conferma all’ombra della Bisalta.
La reazione dell’interessato, da noi interpellato, è fredda e distaccata.
“Mi pare una vicenda paradossale, carica di miserie umane. Io – racconta l’interessato rompendo un silenzio che aveva mantenuto sinora - me ne andavo tranquillamente per la mia strada quando mi è stata chiesta disponibilità ad una candidatura. Prima che potessi terminare la riflessione e formulare una risposta si scopre che all'interno del partito vi è un vivace e lacerante dibattito. Penso – osserva Sacchetto - che prima di venire ad interpellarmi avrebbero dovuto chiarirsi. Sono preoccupato per l'area liberale e popolare in questo Paese perché con tale approccio maldestro alle questioni rischia di scomparire. In ogni caso – aggiunge a scanso di equivoci - la mia stima nei confronti di Alberto Cirio ed Enrico Costa resta immutata”.
Insomma un gran bailamme, considerato che sabato a Cervere ci sarà il congresso provinciale, occasione in cui la squadra dovrebbe essere ufficializzata.
Dopo il trattamento ricevuto, nemmeno una telefonata di Silvio Berlusconi in persona potrebbe indurre Sacchetto a ritornare sui suoi passi.
I nomi che restano in pista sono quelli di Franco Graglia, Rocco Pulitanò, Mario Canova ed Elisa Rigaudo.
La segreteria regionale richiede che il quinto candidato sia ancora una donna.
Tornerà in pista l’inossidabile Franca Biglio, sindaco di Marsaglia e presidente dell’Associazione dei Piccoli Comuni, veterana di tante battaglie o il partito andrà a pescare nella cosiddetta “società civile”?
L’arcano dovrà essere svelato tra pochi giorni, salvo che si decida di arrivare al congresso senza la squadra.