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Agricoltura | 05 aprile 2019, 07:45

Produzione delle macchine agricole in Piemonte e nella “Granda”, un settore all’avanguardia per qualità e sicurezza (FOTO)

Lo ha confermato la recente 38ª Fiera della Meccanizzazione Agricola di Savigliano organizzata con il determinante supporto di Arproma: l’associazione del comparto, presieduta da Luca Crosetto, che conta 52 soci ed esporta oltre il 40% del fatturato

I vincitori del concorso "Il design per le macchine agricole" con le autorità alla Fiera di Savigliano

I vincitori del concorso "Il design per le macchine agricole" con le autorità alla Fiera di Savigliano

Nonostante il periodo di crisi economica, se c’è un settore che, in provincia di Cuneo, per la capacità e la lungimiranza delle aziende protagoniste, ha tenuto e si sta riprendendo bene è quello legato alla progettazione e alla costruzione delle macchine e delle attrezzature destinate all’agricoltura. Una gamma importante di eccellenze: dai mezzi per la preparazione del terreno e la semina a quelli per i vigneti; dagli spandiconcime alle trinciatrici; dagli erpici agli spandivoltafieno; dai decespugliatori agli aratri; dalle rotoimballatrici ai rimorchi per il trasporto delle coltivazioni; dalle apparecchiature riservate alla zootecnia a quelle destinate all’irrigazione e alla raccolta della frutta.

Il rilevante “peso” produttivo della “Granda” la colloca ormai da diverso tempo sul podio italiano come numero di pezzi realizzati e volumi di vendite. E, tenendo presente che il nostro Paese è secondo al mondo, dopo gli Stati Uniti, per fatturato, una percentuale importante arriva proprio dalla provincia di Cuneo. A rappresentare gli operatori del comparto della “Granda” e del Piemonte c’è l’Arproma (Associazione Revisori Produttori Macchine Agricole), federata con Confartigianato Imprese e nata nel 1992 con l’obiettivo di “difendere, tutelare e valorizzare la produzione delle macchine e delle attrezzature agricole realizzate dalle aziende italiane”.

I soci grandi e medio-piccoli sono 51. Per un fatturato annuo di 150 milioni di euro e un valore dell’export che si attesta attorno al 40%. Ai quali si aggiunge il “gigante” del settore: la Merlo spa di San Defendente di Cervasca, la cui produzione tocca gli oltre 400 milioni di euro. L’Associazione, dal 2012, viene guidata da Luca Crosetto, anche presidente della Confartigianato provinciale di Cuneo e titolare, con il fratello Giacomo, della Agrimec di Marene: ditta del comparto affermata a livello internazionale. La segreteria ha come responsabile Fabio Erba.

Una delle vetrine di Arproma è sicuramente la Fiera della Meccanizzazione Agricola di Savigliano: iniziativa che l’Associazione collabora a organizzare insieme alla nuova Fondazione Ente Manifestazioni della città. La kermesse espositiva, svoltasi a marzo su 49.000 metri quadrati di superficie e con la presenza di 310 espositori, quest’anno ha raggiunto il bel traguardo delle 38 edizioni e ben 60 mila presenze conteggiate dai tornelli.  

“Siamo molto soddisfatti - dice il presidente della Fondazione, Andrea Coletti -. E’ stata una splendida edizione, rinnovata e aggiornata, grazie alla quale adesso siamo stimolati a guardare oltre e a proseguire nel progetto. Perché cambiare si può, anzi cambiare si deve. Senza calpestare il passato, senza stravolgere e né sconvolgere. Rinnovare di anno in anno la Fiera costituisce la bussola, l’imperativo categorico, la chiave di lettura che, nell’ultimo periodo, abbiamo abbracciato, condiviso, reso operativo. E il pubblico e gli espositori hanno apprezzato lo sforzo”.

In sintonia, Luca Crosetto. “La Fiera -  sottolinea - è diventata sempre di più un punto di riferimento per la meccanizzazione agricola, con l’obiettivo di rappresentare al meglio una tradizione di grande qualità targata Made in Italy. Il numero importante di visitatori raggiunto quest’anno indica il trend positivo che l’iniziativa è in grado di riscuotere sul mercato e all’interno del mondo delle macchine agricole del Nord Italia. Il legame con il territorio è il fulcro dal quale la Fiera è partita per cercare di migliorarsi. Su questo percorso bisogna costruire il suo futuro, guardando al mondo rurale con nuove idee e nuovi progetti”.

Ezio Bruno, titolare della Frandent di Osasco, in provincia di Torino, che costruisce macchine per lavorare il terreno e per la fienagione, è stato il primo presidente di Arproma. “L’Associazione - dice - è nata nel 1992 proprio in occasione della Fiera di Savigliano. Nella manifestazione espositiva credo fortemente. Sta crescendo. Quest’anno si è già ottenuto un bel miglioramento, nel 2020 avremo un’ulteriore salto di qualità. Mantenendo l’accortezza di rispettare sempre le sue prerogative: cioè promuovere le macchine agricole e non altro”.  

INCONTRI PER VALORIZZARE LE ECCELLENZE IN MOSTRA

Anche in questa edizione della Fiera, per il nono anno consecutivo, è stata proposta l’iniziativa "Business to Business". Nella Sala Polivalente Crosà Neira di Savigliano, molti operatori esteri provenienti dall’Europa dell’Est - in particolare da Repubblica Ceca, Russia, Serbia e Ungheria - in oltre 70 incontri si sono confrontati con i costruttori di macchine agricole della provincia di Cuneo.    

INNOVAZIONE, QUALITA’, SICUREZZA, AMBIENTE, DESIGN

Nell’ambito della Fiera, Arproma ha organizzato alcuni momenti di approfondimento. Chiediamo al presidente Crosetto quanto conta l’innovazione nel settore della meccanizzazione agricola.

“Almeno il 90% del processo produttivo - risponde Crosetto -. Anche nel nostro mondo si è capito che i macchinari realizzati dieci anni fa - e allora erano all’avanguardia - dovevano essere rivisti e riadattati alle richieste emergenti del mercato e degli agricoltori. Mantenendo le stesse finalità pratiche, però attraverso caratteristiche nuove e con l’offerta di sempre maggiori opportunità a livello operativo. Infatti, è determinante produrre attrezzature tecnologicamente più competitive e avanzate rispetto alla concorrenza estera. Gli agricoltori sono disposti a spendere un importo superiore se gli diamo una macchina con migliori performance. La qualità rimane il nostro punto di riferimento fondamentale, perché la partita del futuro ce la giochiamo su quel fronte più che sui numeri”. 

Prestando attenzione a quali aspetti? “In questi anni come Arproma, lavorando in collaborazione con il Cnr-Imamoter, abbiamo puntato molto sulla sicurezza delle macchine agricole. Un nostro cavallo di battaglia. Ma non solo. Stiamo cercando di progettare mezzi che siano sempre meno inquinanti, in quanto l’ambiente va rispettato. Senza dimenticare il design. L’imprenditore Merlo ripete spesso: “Le macchine italiane devono essere belle da vedere al primo impatto”. I nostri standard sui tre fronti sono già alti, però intendiamo potenziarli ulteriormente”.  

IL CONVEGNO SULLA SICUREZZA

Al convegno “La sicurezza di qualità negli ambienti di lavoro e sulle macchine agricole”, organizzato in Fiera, hanno preso parte alcuni esperti: Santo Alfonzo, direttore Spresal dell’Asl Cn1; Leonardo Vita, referente Inail; Renato Delmastro, funzionario Cnr-Imamoter. “L’obiettivo - spiega Crosetto - è di infondere negli imprenditori, ma anche nei lavoratori, addetti del settore e Istituzioni, il concetto “culturale” di come la sicurezza sul lavoro sia un vero e concreto valore aziendale. Da perseguire in ogni modo”.  

Durante l’iniziativa è stato presentato il “Progetto Sicurezza”: un pacchetto di servizi, consulenze e vantaggi per permettere agli operatori del comparto, investendo nella sicurezza, di migliorare la qualità dei prodotti e aumentare la produttività dell’azienda.  

I RICONOSCIMENTI E LE MENZIONI SUL DESIGN

Un altro aspetto fondamentale  per dare alle macchine agricole un’impronta di qualità è il loro design. “L’innovazione - sottolinea Crosetto - è un fattore determinante per lo sviluppo delle imprese e il comparto della meccanizzazione ha colto da tempo questa grande opportunità, focalizzando attenzione e risorse sul design come percorso per migliorare l’efficienza delle proprie produzioni”.

Durante la Fiera si è svolta la premiazione del concorso “Il design per le macchine agricole”, organizzato da Arproma e Confartigianato Cuneo, con la collaborazione di AgenForm Cemi (Centro Europeo Modellismo Industriale) e il contributo della Fondazione Crc.

I riconoscimenti sono andati a Boffa Costruzioni Meccaniche sas di Diano d’Alba e Bravo srl di Savigliano. Le menzioni a: Agrimec snc di Marene; Cosmo srl di Busca e Metal Agricola snc di Levaldigi. Tutte aziende della provincia “Granda”.

La cerimonia è proseguita con il momento conviviale “A tavola con Arproma”, curato dalla sezione alberghiera del Cnos-Fap di Fossano e Savigliano. I ragazzi hanno preparato un ricco buffet, seguiti dalla professoressa Concetta Abrate e dai referenti Maurizio Giraudo, don Gabriele Miglietta, Paolo Trucco, Andrea Trucco e Paolo Mellano.  

CONCORSO NOVITA’ TECNICHE E PREMIO IMPRENDITORE DELL’ANNO

Si tratta di uno dei momenti istituzionali più importanti della Fiera. Il Concorso delle Novità Tecniche, indetto e seguito direttamente dal Cnr-Imamoter insieme ad Arproma, Enama, Unacma, Federunacoma, Cai e Fondazione Ente Manifestazioni di Savigliano, ha l’obiettivo di valorizzare la realizzazione di macchine agricole che presentino innovazioni costruttive e funzionali o perfezionamenti idonei ad assicurare un progresso tecnico nell’ambito della meccanizzazione agricola. Con particolare attenzione alle ricadute sull’ambiente.

Hanno ricevuto le menzioni tre aziende provenienti da fuori regione: Argotractors spa di Fabbrico (Reggio Emilia); Arvatec srl di Rescaldina (Milano); Cima spa di Montù Beccaria (Pavia). E sette della provincia di Cuneo: Boffa Costruzioni Meccaniche sas di Diano d’Alba; Bravo srl di Savigliano; Chianchia srl di Cherasco; Merlo spa di San Defendente di Cervasca; Ricca Andrea e C. snc di Busca; Rocca Albino di Carrù; Sac di Arduino di Vottignasco.

Invece, il premio “Imprenditore dell’anno” è stato introdotto per la prima volta alla Fiera nel 2017, con l’obiettivo di riconoscere, in modo concreto, l’impegno, il valore e la costanza di quell’industriale-artigiano che, durante gli ultimi dodici mesi, si fosse particolarmente distinto nel mondo della costruzione delle macchine agricole. Per il 2019 il riconoscimento è andato a Domenico Meritano, 90 anni, fondatore, nel 1957, della ditta Meritano di Villanova d’Asti. Lo ha ritirato il figlio Bruno.   

Sergio Peirone

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