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Attualità | 02 aprile 2019, 15:20

Anche quest’anno il Piemonte si appresta a vivere un Vinitaly da grande protagonista 
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Questa mattina a Costigliole d’Asti è stata illustrata la massiccia partecipazione regionale all’importante fiera settoriale, cui prenderanno parte oltre 600 aziende, 200 delle quali ‘sotto il tetto’ dello stand regionale

Da sinistra il sindaco di Costigliole d'Asti Giovanni Borriero, Sergio Chiamparino, Filippo Mobrici e Giorgio Ferrero

Da sinistra il sindaco di Costigliole d'Asti Giovanni Borriero, Sergio Chiamparino, Filippo Mobrici e Giorgio Ferrero

Accantonando per una volta i palazzi torinesi, spesso sede delle comunicazioni più rilevanti concernenti la Regione Piemonte, la presentazione della massiccia presenza piemontese alla 53ª edizione del Vinitaly di Verona – la più importante fiera internazionale del settore, in programma nella cittadina scaligera dal 7 al 10 aprile – si è svolta questa mattina a Costigliole d’Asti, presso il castello del paese che già ospita la sede del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato.

Il cui presidente, l’enologo Filippo Mobrici, è altresì presidente di Piemonte Land of Perfection – ‘Consorzio dei consorzi’ vinicoli piemontesi che, insieme a Regione e Unioncamere Piemonte – ha tirato le fila per consentire l’allestimento di un grande stand regionale nel quale troveranno posto circa 200 dei 600 produttori piemontesi che saranno presenti alla fiera veronese. Uno spazio collettivo che vedrà protagonisti i grandi vini della nostra regione: 17 Docg e 42 Doc che coprono circa l’80% della produzione totale. Vini eccellenti, apprezzati in tutto il mondo, che potranno venir degustati parallelamente a vermouth e grappe piemontesi, grazie alla collaborazione con l’Istituto del Vermouth di Torino e con il Consorzio Tutela Grappa Piemonte e Grappa di Barolo.

Ma la presenza piemontese non sarà ‘limita’ al solo aspetto enologico che, seppur ovviamente preponderante, verrà affiancato da quello gastronomico grazie all’allestimento del “Ristorante Piemonte” curato da tre chef stellati della nostra regione: Massimo Camia, patron dell’omonimo ristorante di La Morra, e Igor Macchia – Giovanni Grasso, del ristorante “ La Credenza” di San Maurizio Canavese.

Abbiamo deciso di andare sul territorio – ha affermato l’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero commentando la decisione di effettuare la presentazione a Costigliole – ritenendo che lo si possa valorizzare ospitano simili incontri in piccoli centri dotati però di strutture così straordinarie”. “Sono felice – ha aggiunto – di vedere in questa sala numerosi soggetti che lavorano tutto l’anno per la valorizzazione del prodotto vinicolo. In questi anni abbiamo spesso celebrato l’aumento del valore dei nostri vini e la consapevolezza di una crescente presenza sui mercati esteri, ma c’era un dato che ci faceva male: il costante calo della superficie vinicola. Per cui sono felice di poter annunciare che, per il secondo anno consecutivo, anche nel 2018 la superficie vinicola regionale ha continuato ad aumentare”.

Piemonteland – è intervenuto Filippo Mobrici – è un’idea nata anche grazie all’assessorato regionale all’Agricoltura, dove del resto ha sede legale. L’abbiamo costituito pensano che il Piemonte vinicolo debba parlare con una sola voce, soprattutto nell’ambito di eventi e fiere. La nostra regione è fonte di continua innovazione e novità, abbiamo tanti vitigni autoctoni che si stanno facendo strada e possiamo offrire una varietà immensa. Ma, proprio perché abbiamo tante denominazioni, era difficile portarle avanti con una ‘voce sola’. Ecco perché è nato Piemonteland, che porterà all’interno della collettiva regionale circa 200 dei 600 produttori piemontesi che saranno presenti al  Vinitaly”.

In Piemonte – ha proseguito Mobrici – abbiamo alcuni dei vini più conosciuti e importanti al mondo. Il nostro ruolo è fare gruppo per far crescere uniformemente tutte le realtà locali, evitando che alcune zone crescano e si sviluppino e in altre si sia costretti ad estirpare. Grazie a questa politica di crescita unitaria, possiamo dar modo anche alle piccole realtà locali di essere presente al Vinitaly. Però ricordiamoci sempre che per fare un passo avanti servono degli anni, ma per farne uno indietro basta un secondo, quindi non possiamo permetterci di sbagliare”.

Anche se mi occupo di ‘cosa pubblica’ ormai da decenni, partecipo sempre a queste presentazioni con una partecipazione tutta nuova – ha commentato Ferruccio Dardanello, vicepresidente di Unioncamere Piemonte – Perché da sempre vivo con emozione la possibilità di incontrare i grandi protagonisti del settore, ma ancor più ho piacere nel conoscere i piccoli produttori che, grazie all’impegno del Consorzio e della Regione, hanno l’opportunità di presentarsi su un palcoscenico straordinario quale quello del Vinitaly”.

Credo sarà un Vinitaly eccezionale anche al di là del mondo del vino ha aggiunto –. Un'occasione straordinaria di rilancio dell’economia sul mercato non solo nazionale, ma anche internazionale. Abbiamo superato il muro del miliardo di euro di esportazioni e siamo la seconda regione vinicola d’Italia dopo il Veneto, ma realisticamente i primi per quanto concerne la qualità. Dobbiamo continuare a essere protagonisti. Il barone de Coubertin sosteneva che è importante partecipare, ma io ritengo lo sia di più vincere e credo che anche stavolta ce la potremo fare”.

Per me – ha affermato il presidente Chiamparino – andare lunedì al Vinitaly è un impegno che va ben oltre il dovere istituzionale. Sento la necessità di esserci per ringraziare personalmente i produttori e gli amministratori delle terre del vino che hanno consentito in tutti questi anni di far diventare questi imprenditori ciò che sono ora. Se gli amministratori per primi non avessero creduto in questa sfida, non avessero accettato la scommessa e non ce l’avessero proposta, non l’avremmo mai potuta vincere. Altrettanto importante è stato il contributo di Giorgio Ferrero, che ha operato in modo intelligente e continuativo per consentirci di raggiungere questi risultati”

“Il vino è un settore importantissimo – ha aggiunto Chiamparino – ma non dimentichiamoci mai l’effetto indotto. Ad esempio guardando all’enomeccanica, che è una vera e propria eccellenza. Ma quello di gran lunga più importante è l’effetto sul turismo: se guardiamo al distretto della Langa, allargato a Roero e Monferrato, vediamo che abbiamo compiuto un vero balzo, certamente correlato all’enogastronomia e all’inserimento dei paesaggi vitivinicoli nei Siti Patrimonio Unesco. Del resto – ha concluso – se Lonely Planet indica il Piemonte tra le prime regioni da visitare qualche ottima ragione ci sarà...

Dulcis in fundo ha preso la parola, per un breve ringraziamento, il celebre enologo Vincenzo Gerbi, professore ordinario di Scienza e Tecnologia degli Alimenti alla Facoltà di Agraria dell’Università di Torino, indicato dalla Regione quale piemontese cui conferire il prestigioso Premio “Angelo Betti” (ex Cangrande), assegnato annualmente ai benemeriti della viticultura. “Per me è doveroso ringraziare per questo riconoscimento, anche se io non ho fatto nulla di particolare al di là di mettermi al servizio del sapere in modo ecumenico. Poi, certo, il conoscere un po’ il vino mi ha aiutato a fare un mestiere che amo”, ha commentato con umiltà il docente, che da anni svolge attività di ricerca e insegnamento in viticultura ed enologia.

Gabriele Massaro

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