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Sanità | 22 febbraio 2019, 12:45

In Piemonte cambiano le regole: la fecondazione assistita sarà possibile fino a 46 anni

Come evidenziato da Saitta, la modifica è prevista dai nuovi LEA (Livelli essenziali di assistenza) non ancora applicati dal Governo

Immagine di repertorio

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“Come avevo già preannunciato qualche settimana fa in Consiglio regionale, il Piemonte innalzerà a 46 anni d’età il limite per l’accesso alla Procreazione medicalmente assistita, come per altro è previsto dai nuovi Lea (livelli essenziali di assisstenza) non ancora applicati dal Governo”.  

Lo dichiara l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta a proposito dell’accesso alle prestazioni di fecondazione assistita nella nostra regione.  

“Anche in qualità di coordinatore della commissione Salute della Conferenza delle Regioni credo sia corretto che su questi temi si proceda in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale – continua l’assessore Saitta –. Tuttavia, ho sollecitato più volte il Governo ad adottare un decreto sulle tariffe massime delle prestazioni specialistiche, che consentirà la piena entrata in vigore dei nuovi Lea in tutto il territorio nazionale”.  

“In assenza di riscontri da parte del Ministero – aggiunge Saitta – come Giunta regionale anticiperemo l’erogazione delle prestazioni di Pma, come è già stato fatto in altre regioni, in particolare in Emilia Romagna”.

L’erogazione delle prestazioni di PMA a carico del SSR prevede l’età massima della donna fino al 45° anno per le tecniche di 1° livello e fino al 43° anno per le tecniche di 2° livello.

In base al nuovo Dpcm sui Livelli essenziali di assistenza del 12 gennaio 2017, la PMA è erogabile fino al compimento del 46° anno e fino a 6 cicli, tuttavia, fino all’approvazione delle tariffe restano in vigore le disposizioni approvate dalle singole Regioni.

Comunicato stampa

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