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Politica | 22 gennaio 2019, 09:33

Toninelli verso la bocciatura delle proroghe a Gavio, tutto da rifare per il completamento dell’eterna incompiuta Asti-Cuneo?

Cinque Stelle orientati a una revisione dell’accordo di cross financing approvato ad aprile dall’Ue. Sibille: "E chi metterà i soldi? Ora basta chiacchiere". Marello: "Revoca della concessione avrebbe tempi biblici". Cirio: "Allibito, ma confido nella serietà della Lega"

La protesta dei sindaci di fronte alla Prefetura a Cuneo, lo scorso 16 novembre

La protesta dei sindaci di fronte alla Prefetura a Cuneo, lo scorso 16 novembre

Sì al completamento dell’autostrada, ma senza la proroga delle concessioni al Gruppo Gavio. Sarebbe questa la posizione assunta dall’esecutivo Conte in merito all’annosa questione dell’Asti-Cuneo e del suo agognato completamento.
A dare la linea dopo mesi di silenzio sull’opera, nientemeno che il vicepremier M5S Luigi De Maio, secondo il quale il compagno di partito e ministro alle Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli starebbe lavorando a un piano finalizzato a sbloccare 27 grandi opere ora ferme, per un investimento vicino ai 25 miliardi di euro in buona parte concentrato nelle regioni del Nord Italia.

Un’operazione volta a far digerire il prossimo stop alla Tav, ma anche a riguadagnare consensi alla causa di un Movimento che su troppi fronti si è qualificato in questi primi mesi di governo come il partito del "no" a prescindere. Come il fautore di una decrescita felice che presto – si teme – dovrà fare i conti non solo con l’appuntamento elettorale del maggio prossimo, ma anche con Bruxelles e col rischio di una manovra correttiva, se i fondamentali economici del Paese dovessero confermare previsioni di crescita che Bankitalia ed Fmi hanno appena rivisto al ribasso.

Da qui un cambio di rotta divenuto anche l’occasione per tornare a parlare dell’eterna incompiuta A33, dopo gli oltre cento giorni di silenzio seguiti all’incontro – il 27 settembre scorso – nel quale lo stesso Toninelli prese tempo di fronte ai sindaci di Langhe e Roero, in missione nella Capitale per sondare le reali intenzioni del ministro circa l’accordo di "cross financing" che il suo predecessore Graziano Delrio aveva messo a punto col Gruppo Gavio e che nell’aprile scorso aveva anche ottenuto il definitivo via libera dal commissario Ue alla Concorrenza Margrethe Vestagher.

Peccato che la posizione ora ventilata dal fronte M5S faccia intendere quello che in Granda tutti ormai temevano da tempo. Ovvero che il piano Toninelli sia proprio quello di bloccare l’allungamento quadriennale della concessione sull’A4 Torino-Milano concesso alla Sias di Gavio in cambio di un investimento da 350 milioni di euro sull’A33, con conseguenze che oggi è davvero difficile prevedere in termini di modalità e tempistiche sull’ultimazione di quest’ultima.  

Una doccia gelata per quanti nell’ultimo biennio avevano lavorato all’accordo nella speranza di fare finalmente uscire l’opera dall’impasse nella quale questa macera dall’ormai lontano aprile 2012, da quando a Roma lo stesso Ministero, i rappresentanti degli enti locali della Granda e la concessionaria sottoscrissero un accordo poi disatteso in ragione della sopravvenuta insostenibilità finanziaria dell’opera protestata da quest’ultima in ragione dei deludenti riscontri di traffico fatti registrare dalle prime tratte a pagamento intanto aperte al traffico.

Da lì il lavoro per una soluzione alternativa, quella della proroga di altre concessioni allo stesso concessionario, seguita da Delrio in forza dell’articolo 5 del Decreto Sblocca Italia del 2014, che nei primi mesi dello scorso anno aveva fatto pensare che la ripartenza dei cantieri fosse finalmente vicina.
Speranze ora prossime a essere nuovamente disattese se verrà confermata l’opzione ventilata dallo stato maggiore pentastellato.
Un passo indietro sul quale è comprensibile il disappunto registrato in queste ore da quanti, sul fronte delle istituzioni del nostro territorio, in questi anni hanno lavorato alla difficile quadratura del cerchio relativo al finanziamento del lotto II.6 .


ALBERTO CIRIO, EURODEPUTATO:
"MINISTRO HA PERSO NUOVI MESI PREZIOSI
MA CONFIDO NELLA SERIETA’ DELLA LEGA"

Coinvolto in prima persona nel perorare la causa dell’accordo con Gavio di fronte alle autorità Ue, l’europarlamentare albese Alberto Cirio non risparmia critiche a Toninelli: "Dopo dieci mesi in cui il ministro non ha dato risposte, ora ci dice che sarebbe disposto a ridiscutere le modalità di ultimazione dell’opera. Io mi chiedo cosa abbia fatto in questo anno? Noi a fatica avevamo ottenuto che l’Ue ci autorizzasse a fare una cosa che a rigore non si poteva nemmeno fare, perché siamo andati in deroga rispetto alle norme europee sulla concorrenza. Era tutto pronto e approvato, col cantiere che sarebbe potuto partire il giorno dopo, ma in quasi un anno di tempo non si è trovato il tempo per incontrare gli operatori o anche solo interpellare le società coinvolte. Questo mentre ogni mese questo lassismo ci procura danni per decine di milioni di euro. E’ un clima di incertezza che sinceramente mi lascia allibito. Ma rimango fiducioso perché al governo c’è la Lega, che è una forza politica seria. Conosco personalmente Salvini come una persona seria, con la Lega avevamo stipulato un programma elettorale che prevedeva un preciso impegno sulle infrastrutture e tra queste c’era ovviamente il completamento dell’Asti-Cuneo. Rimango quindi fiducioso e confido che la Lega saprà imporre la sua volontà nell’interesse del nostro territorio. Non ho ragioni di dubitare che questo avverrà".


MAURIZIO MARELLO, SINDACO DI ALBA:
"REVOCARE LA CONCESSIONE?
NON OSO IMMAGINARE IN CHE TEMPI"

Preoccupato il commento del primo cittadino albese Maurizio Marello: "Sono preoccupato perché la soluzione prospettata, quella di un completamento realizzato dallo Stato e non più dalla concessionaria, ammesso che si trovino i fondi per farlo, non potrebbe che passare da una revoca della concessione sull’autostrada, una risoluzione contrattuale della quale non oso nemmeno immaginare i tempi. Diversamente, che lo sia lo Stato a mettere sul piatto i 400 milioni che mancano, è proprio quello che il Gruppo Gavio avrebbe voluto sin dall’inizio, ma non mi pare una grande idea. Questo mentre avevamo una soluzione finalmente a portata di mano… . Aspettiamo di avere qualche elemento in più, dopodiché ovviamente ci muoveremo di conseguenza".  


BRUNA SIBILLE, SINDACO DI BRA:
"PAGHERA’ LO STATO?
IL TEMPO DELLE CHIACCHIERE E’ FINITO"

"Non siamo affatto soddisfatti della soluzione prospettata – è il secco commento del sindaco braidese Bruna Sibille –. In primo luogo perché è diversa da quella che ci era stata riferita dal ministro quattro mesi fa. E in secondo luogo perché fare a meno di Gavio significa che lo Stato dovrà accollarsi il finanziamento di almeno 400 milioni di euro. Quando vedremo questa cifra a bilancio ci crederemo, ma non siamo più disposti ad ascoltare delle chiacchiere".


GIULIANO VIGLIONE, TAVOLO DELLE AUTONOMIE:
"FONDI SUL BILANCIO DELLO STATO NON CI SONO,
AL MINISTRO TORNIAMO A CHIEDERE RISPOSTE"

Giuliano Viglione, presidente dell’Associazione Commercianti Albesi
e coordinatore dell’associazione “Langhe Roero, Tavolo delle Autonomie per il Territorio”
: “Posto che tutte le opere in corso vanno completate, compresa la Tav, – è assurdo il contrario - torniamo a chiedere al ministro quanto già chiesto nell'autunno scorso durante la manifestazione dei sindaci a Cuneo e per il tramite del prefetto, e cioè come intenda realizzare il tratto autostradale e in quali tempi. Al momento, non ci risultano stanziati nelle pieghe del bilancio dello Stato i 350 milioni che servirebbero per sollevare dall'impegno il costruttore, in barba alla proroga concessa dall'Unione Europea sulle concessioni autostradali. Entro la fine del mese di gennaio avevamo già previsto un nuovo incontro del Comitato di Presidenza del Tavolo delle Autonomie per fare il punto sulla vicenda. Da oggi abbiamo elementi ulteriori da valutare”.

Ezio Massucco

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