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Attualità | 11 dicembre 2018, 11:08

Dopo l’Europa e gli Usa, ora guarda all’Australia la voglia di crescita dell’albese Ferrero

A meno di un anno dall’acquisizione dei marchi Usa di Nestlé, la multinazionale della Nutella sarebbe impegnata in una nuova trattativa miliardaria. Sul piatto i biscotti australiani Arnott's e le attività internazionali della statunitense Campbell Soup Company

Giovanni Ferrero, alla guida del colosso dolciario albese

Giovanni Ferrero, alla guida del colosso dolciario albese

Mentre nei giorni scorsi Barilla ha alla fine confermato le indiscrezioni sull’imminente uscita (a gennaio) della sua nuova crema di nocciole a marchio "Pan di Stelle", la multinazionale della Nutella non rimane certo a guardare.

Se la controffensiva italiana riguarda l’atteso lancio italiano dei Nutella Biscuits di prossima produzione in quel di Balvano, in Basilicata, sul fronte internazionale l’industria nata ad Alba dal genio di Michele Ferrero sembra voler proseguire sulla strada delle strategie di crescita per linee esterne.
Un nuovo corso inaugurato nel 2015 con l’acquisizione della britannica Thorntons (per 156 milioni di sterline) e proseguito poi per tutto il successivo triennio con le operazioni che hanno portato alla corte del ceo Giovanni Ferrero storici marchi come quello della belga Delacre (dicembre 2016, valore non dichiarato) e della statunitense Fannie May (115 milioni di euro).
Fino all’inizio 2018, col "closing" sull’operazione da 2.8 miliardi di dollari (2,2 miliardi di euro) che ha visto Alba vincere la concorrenza di Hershey’s e portare alla propria corte la divisione dolciaria Usa di Nestlè, e con essa una ventina di iconici brand del cioccolato e delle caramelle a stelle e strisce come Butterfinger, BabyRuth, 100Grand, Raisinets, Wonka, weeTarts, LaffyTaffy e Nerds.

Quell’operazione ha consentito al gruppo italiano – già divenuto il terzo produttore mondiale di cioccolato alle spalle di Mars e Mondelez – di salire sul podio delle più grandi aziende dolciarie sul mercato d’Oltreoceano.
Un processo ora destinato a proseguire nella terra dei canguri, se confermato quanto riferito appena ieri dalla Reuters. L’agenzia finanziaria avrebbe infatti trovato riscontri alle indiscrezioni – non commentate dall’azienda – secondo le quali Alba sarebbe interessata a mettere le mani sulle attività internazionali della multinazionale statunitense Campbell Soup e in particolare sul marchio di biscotti Arnott's, produttore con una storia centenaria (fondato nel 1847 a Morpeth, nel New South Wales), oggi uno dei maggiori gruppi dolciari australiani, dagli anni ’90 controllato dal celebre marchio Usa divenuto icona pop grazie all’estro artistico di Andy Wharol.

Affiancata dalla banca d’affari Rothschild come advisor, nelle ultime settimane Ferrero avrebbe infatti sottoscritto un primo accordo preliminare per l’acquisto della Campbell International, società con un giro d’affari da oltre 1 miliardo di dollari australiani e produttore, tra gli altri, dello storico marchio di biscotti. Una realtà che sarebbe stata valutata oltre 2 miliardi di dollari australiani, qualcosa come 1.26 miliardi di euro.
Al fianco della multinazionale Usa ci sarebbe invece la banca d’affari Goldman Sachs, che da alcuni mesi starebbe lavorando alla dismissione degli asset internazionali decisa dalla proprietà.
Ferrero non sarebbe comunque l’unico contendente ad aver bussato alla porta del mitico marchio Usa. Tra i concorrenti vi sarebbero infatti la multinazionale Kraft Heinz, la stessa Mondelez, la Pepsi e il fondo Usa di "private equity" Pacific Equity Partners.

Ezio Massucco

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