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Attualità | 06 dicembre 2018, 13:33

Il dirigente della Polizia di Stato Marco Mastrangelo lascia Cuneo per L'Aquila

Dopo 7 anni, da lunedì prenderà servizio come dirigente della Mobile nella città abruzzese. Il saluto e il grazie di tutta la Questura, dell'Arma, delle Fiamme Gialle e della Procura per l'importante lavoro svolto e per le grandi doti di umanità sempre dimostrate

Marco Mastrangelo con il questore

Marco Mastrangelo con il questore

Marco Mastrangelo, 44enne vice questore aggiunto, da quasi sette anni a Cuneo, prima all'anticrimine, poi alla guida della Squadra Mobile della Polizia di Stato, da lunedì 10 dicembre prenderà servizio con lo stesso ruolo a L'Aquila, in Abruzzo. Una crescita professionale, perché avrà alle dipendenze il doppio degli uomini rispetto a Cuneo. "Qui ho fatto tantissima esperienza e ho imparato tanto. Lascio dei colleghi e degli amici. Se mi troverò bene almeno la metà di quanto mi sono trovato qui, sono a posto", ha detto durante la piccola festa di saluto. 

Erano presenti la Procura, rappresentanti dell'Arma e della Guardia di Finanza, oltre ai colleghi di tutti i reparti della Questura.

Il questore Emanuele Ricifari lo ha salutato e ringraziato pubblicamente per le due doti professionali ed umane. "Non è con piacere che saluto il dottor Mastrangelo, collega che tutti avete imparato ad apprezzare e conoscete come persona per bene, vicina al personale, con un grande senso etico dello Stato. Va via dopo essersi coperto di gloria", ha detto. Tra qualche settimana è atteso l'arrivo di un sostituto, si vocifera proveniente da Cremona.

Per lui anche l'attestato di stima da parte del nuovo procuratore capo di Cuneo, Onelio Dodero: "Sono qui da un mese, io arrivo e lei se ne va. Ma mi è bastato per apprezzarne l'eleganza del tratto umano". Poi, scherzando: "Se ne va di nuovo al freddo, già che c'era poteva restare a Cuneo".

Sempre discreto e garbato, Mastrangelo è stato alla guida di importanti operazioni di Polizia nel corso della sua permanenza a Cuneo. "Per me la più importante è stata quando, in poco più di 24 ore, nel 2015, siamo riusciti a identificare e arrestare lo stupratore del parco fluviale. E' stata un'operazione importante anche dal punto di vista umano, ho apprezzato soprattutto la forza della vittima. Tutta la Mobile ha lavorato senza mai fermarsi". Ancora, l'operazione Caramida, quando venne assicurata alla giustizia la banda delle spaccate nottune con mattone ai danni di diversi negozi di Cuneo, in collaborazione con l'Arma. E infine la cattura di Johnny lo Zingaro, a Lucca.

"E' sempre difficile andare via, perché si lasciano tante persone con le quali si è condiviso tanto - ci dice il poliziotto di origine casertana. Ma fa parte del nostro lavoro ed è anche, in fondo, il suo lato bello. Il comparto che andrò a dirigere è più grande e per me è una crescita professionale importante".

Barbara Simonelli

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