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Agricoltura | 20 novembre 2018, 21:50

Coldiretti Piemonte contro la carne sintetica made in Usa: "Scegliere carne Made in Piemonte contro mere operazioni di marketing estere”

Il 75% degli italiani risponde negativamente perché preoccupati per le ripercussioni di queste nuove tecnologie sia dal punto di vista salutistico sia etico

Immagine di repertorio

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Via libera negli Usa alla vendita della carne sintetica, ottenuta a partire da colture cellulari come ha annunciato il dipartimento per l'agricoltura statunitense (Usda e Fda). Il 75% degli italiani risponde negativamente perché preoccupati per le ripercussioni di queste nuove tecnologie sia dal punto di vista salutistico sia etico.

La notizia arriva in occasione di una storica inversione di tendenza con l’aumento di oltre il 3% della spesa delle famiglie italiane per la carne nel 2018, il valore più alto degli ultimi sei anni che avevano fatto registrare un brusco calo dei consumi, sulla base dei dati Ismea relativi al primo semestre.

Nel Belpaese peraltro si assiste ad una decisa svolta verso la qualità con il 45% degli italiani che privilegia quella proveniente da allevamenti italiani, il 29% sceglie carni locali e il 20% quella con marchio Dop, Igp o con altre certificazioni di origine secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’. Vola, infatti, il consumo di bistecca “Doc” con un balzo del 20% nel numero di animali di razze storiche italiane allevati negli ultimi 20 anni sulla base delle iscrizioni al libro genealogico.

Il Piemonte detiene il primato in Italia nella valorizzazione delle carni da razze storiche italiane e la zootecnia riveste un ruolo di grande importanza per il tessuto economico regionale. La Piemontese, con circa 300.000 capi, rappresenta la principale razza da carne, oltre ad essere la prima razza autoctona a livello nazionale per numero di capi allevati, raggiungendo il 50% del patrimonio delle razze autoctone italiane da carne.

“L’annuncio è la dimostrazione che dietro i ripetuti e infondati allarmismi sulla carne rossa c’è una precisa strategia delle multinazionali – affermano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. Si tratta di una abile operazione di marketing che punta a modificare stili alimentari naturali fondati sulla qualità e la tradizione. Nella nostra regione, i tagli da carne della Piemontese sono sempre più apprezzati dal mercato e, a quasi due anni, dalla notizia dell’ottenimento dell’Igp per il Vitellone piemontese della Coscia i dati sono in crescita, segnale che tale riconoscimento sta rafforzando il comparto e sta dando anche ai consumatori una maggior fiducia negli acquisti. In Piemonte si contano 6 mila aziende che allevano la razza bovina Piemontese e 15 mila addetti, il fatturato arriva a 500 milioni di Euro. L’attività di allevamento – concludono Moncalvo e Rivarossa - ha un ruolo fondamentale nel preservare paesaggi, territori, tradizioni e culture poiché quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere lo spopolamento e il degrado spesso da intere generazioni”.  

comunicato stampa

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